ROMA. Negli ultimi due anni in Italia è calato il consumo di cocaina, eroina e metamfetamina, quello di cannabis è rimasto più o meno stabile con variazioni da città a città, mentre nell’ultimo anno è aumentato il ricorso a ketamina ed ecstasy. E’ quanto evidenzia uno studio condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano con il “Dipartimento per le Politiche Antidroga” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha monitorato 17 città italiane (Torino, Milano, Merano, Gorizia, Verona, Bologna, Firenze, Perugia, Terni, Roma, Pescara, Napoli, Bari, Potenza, Palermo, Cagliari, Nuoro), analizzando le acque reflue. Secondo lo studio, il consumo di eroina interessa maggiormente il centro Italia, con Perugia capofila (5 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti), seguita da Roma, Firenze e Terni (3 dosi). La cocaina invece è più usata a Roma e Napoli (7-8 dosi/giorno/1000 abitanti), seguite da Milano, Torino, Firenze e Perugia (5 dosi/giorno/1000 abitanti). Quanto a Milano, il consumo di cocaina risulta superiore di 5-10 volte a quello misurato in Svezia, Norvegia, Finlandia, Croazia e Repubblica Ceca, ma quasi la metà rispetto quello di Olanda, Belgio, Regno Unito e Spagna. Sempre secondo lo studio, il consumo complessivo di cocaina in Europa è risultato di circa 356 chili al giorno; un quantitativo pari a circa il 10-15% della produzione mondiale.

Il DPA – In relazione ai risultati, il Dipartimento politiche antidroga (Dpa) sottolinea che “il calo dei consumi registrato nelle acque reflue conferma un positivo trend registrato anche gli anni scorsi. Va però aumentata l’attenzione su una droga sintetica poco usata fino ad ora, ma in crescita: la ketamina. L’uso di ketamina, anche se in aumento, per fortuna risulta ancora un uso “di nicchia” e sicuramente meno diffuso rispetto all’uso di cannabis cocaina ed eroina. Si tratta comunque di una molecola molto pericolosa e fortemente tossica di origine sintetica, con proprietà anestetiche ed analgesiche, ampiamente utilizzata in ambito veterinario, molto meno come anestetico nell’uomo. La ketamina viene venduta anche in compresse o come adulterante di altre droghe quali cocaina, amfetamine, eroina, ed è disponibile sul mercato illecito sotto forma di liquido, capsule e polvere cristallina.

GLI EFFETTI – In ambito di abuso di sostanze stupefacenti, la ketamina in polvere viene principalmente assunta per via inalatoria o iniettata dopo averla portata in soluzione. Sono note anche l’assunzione per via orale, rettale, e quella attraverso il fumo. «Gli effetti della ketamina sugli esseri umani – ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del Dpa – comprendono modificazioni degli stati di coscienza, schizofrenia, disordini dissociativi, ansia, attacchi di panico, flashbacks, sintomi simili al disturbo post-traumatico da stress e cambiamenti percettivi persistenti. Anche il tono dell’umore può venire coinvolto con l’espressione di mania, depressione, tendenza al suicidio, insonnia, incubi, paranoia. Nell’ambito dell’uso ricreazionale – continua Serpelloni – la ketamina provoca disturbi dell’attenzione, dell’apprendimento, della memoria. Questa sostanza è in grado di sviluppare rapidamente tolleranza nel soggetto consumatore, tanto da indurre un aumento progressivo delle dosi per raggiungere gli effetti desiderati»..

DIPENDENZA E MORTE – Inoltre, l’uso può creare dipendenza. La ketamina è sotto il monitoraggio del Sistema Nazionale di Allerta Precoce già da alcuni anni. In particolare, allerte sulla sua diffusione sul territorio italiano e sulla sua pericolosità sono attive dal 2009 e hanno permesso di evidenziare nel nostro Paese un uso che, se pur non diffuso e documentato anche da un relativo esiguo numero di sequestri, risulta comunque molto nocivo per la salute dei consumatori per gli importanti effetti che essa provoca sulla loro salute. Negli ultimi 2 anni, il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del Dipartimento Politiche Antidroga, attraverso i propri Centri Collaborativi, ha rilevato 44 casi di accesso al sistema dell’urgenza per intossicazione acuta da ketamina.

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