di Francesco Gravetti
PALERMO. I  tre centri di servizio del volontariato della Sicilia chiedono un confronto aperto con il governo regionale per il ripristino dell’Osservatorio del volontariato e su cinque aree tematiche che hanno caratterizzato in questi mesi i tavoli tecnici provinciali: sanità e integrazione sociale; non autosufficienza; sfida educativa del volontariato; beni comuni e ambiente; integrazione di culture e comunità. Le richieste sono emerse nell’ambito del seminario regionale su “Nuove politiche sociali in Sicilia. Per un dialogo tra volontariato e amministratori regionali”, promosso e organizzato dai Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) della Sicilia e dal Comitato di Gestione (CoGe) del Fondo Speciale per il Volontariato Regione siciliana, in collaborazione con la Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana,  svoltosi nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni a Palermo.
I NUMERI. Nel 2011 le Odv iscritte al registro sono state 1120 e quelle non iscritte 2200. 13 mila i volontari impegnati e 22mila i volontari iscritti nei libri soci. I settori prevalenti di intervento sono per il 40% socio-assistenziale, 20% sanitario, 21% della protezione civile, 11% educazione e formazione, 4% tutela dei diritti civili, 2% tutela dei diritti ambientali e 1% tutela dei culturali. L’evento ha avuto lo scopo di favorire la crescita del confronto fra volontariato e amministratori regionali siciliani sulle prospettive delle politiche sociali, dei diritti dei più deboli e della tutela dei beni comuni. Nel corso dell’incontro, le organizzazioni di volontariato hanno presentato ai rappresentanti del governo regionale, un documento con linee di analisi, riflessioni e proposte di intervento su cui confrontarsi e costituire tavoli permanenti di interlocuzione.

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