Un lavoro concreto contro la povertà educativa nel quartiere Ponticelli, con incontri territoriali a cadenza regolare e tre “Face Zone’’ corrispondenti ad altrettante comunità educative. Fa.Ce, Farsi Comunità Educanti, risponde ai bisogni di un territorio dove i numeri della dispersione scolastica restano piuttosto alti, portando all’interno delle stesse scuole l’attività a favore dei ragazzi dell’area orientale di Napoli. Le “Face Zone’’ sono distribuite nella sede centrale IC 70 Marino Santa Rosa, presso il centro Remida in via Curzio Malaparte e nel plesso Lotto O dello stesso istituto dove sabato si è tenuta l’iniziativa conclusiva del ciclo di incontri territoriali cominciati lo scorso 12 ottobre. A parteciparvi, tra gli altri, l’assessore comunale alla Scuola ed Istruzione Annamaria Palmieri. Nei diversi incontri promossi dagli organizzatori, i bambini sino a 6 anni (accompagnati dai nonni) hanno scoperto il fascino del mondo digitale, del canto, della lettura e al contempo di divertono con “la scienza semplice’’ e con costruzioni di carta. A supervisionare le varie attività e i laboratori del progetto Fa.Ce. le associazioni  Ayekantun, Nati per leggere, Aporema e Scienza Semplice. A lavoro anche gli esperti digitali della scuola e le operatrici dell’Atelier Remida. «Da anni – ricorda Nino Marchesano, preside dell’IC 70 Marino Santa Rosa –  siamo impegnati nel territorio per contrastare la dispersione scolastica», «Con questo progetto partiamo dalla fascia più debole, quella dello 0 – 6 anni, cominciando un lavoro di accoglienza e di qualità didattica che vede impegnati i docenti della scuola e le associazioni con metodologie innovative per favorire la crescita e la conoscenza di bambini competenti». Ma la forza di Fa.Ce. è capace di travalicare i confini partenopei piantando radici anche in città come Palermo, Teramo e Reggio Emilia connesse tra loro da una rete nazionale che vede come capofila la Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi di Reggio Emilia che ha coordinato incontri sul tema della povertà educativa a più livelli, locali e nazionali. Massimiliano Massimelli, Responsabile Comunicazione Fondazione Reggio Children spiega: «Il progetto Face rappresenta una bella sfida per tutti i partner nel promuovere una vera coprogettazione, partecipata, dal basso, a partire dalle famiglie, in tutti i territori coinvolti nel progetto, ovvero oltre a Napoli, Palermo, Reggio Emilia e Teramo. E dopo 18 mesi stiamo raccogliendo i primi risultati che ci incoraggiano nel continuare con questo impegnativo percorso che si sta muovendo verso la creazione di vere e proprie comunità educanti».

di Antonio Sabbatino