NAPOLI- Quando parliamo di scelte, la prima immagine che potrebbe venire in mente è quella di un bivio importante, quel momento in cui mettiamo in gioco il nostro bel bagaglio di esperienze passate, emozioni, riflessioni, per poter prendere la decisione giusta. Si sceglie la scuola da frequentare, la facoltà a cui iscriversi, si sceglie se unirsi in matrimonio e se avere figli. Si prendono decisioni cariche di responsabilità, veloci e con la pretesa di essere efficaci in ambito professionale. Decisioni insomma, in cui mettiamo tutto il nostro impegno per non commettere errori. E’ più difficile, invece, che ci vengano in mente tutte quelle piccole azioni che compiamo quotidianamente e che non sembrerebbero avere la rilevanza di una “scelta”. Eppure il modo in cui decidiamo di agire in queste occasioni ha delle conseguenze che forse sottovalutiamo, o non conosciamo. O forse non ci sentiamo responsabili degli effetti. Forse è proprio questo il punto, chi potrebbe pensare di passare il resto della propria vita con una persona senza rifletterci alme- no un po’ su? L’impatto sulla propria vita potrebbe essere disastroso e la responsabilità unicamente personale. Impatto è la parola chiave per riferirci alle piccole scelte di cui sopra. Quanto tempo restiamo sotto la doccia e quanta acqua consumiamo in una giornata che ci serve effettivamente? Quante bottigliette di plastica o prodotti usa e getta acquistiamo in una settimana? Quanto inquinano i mezzi di trasporto che scegliamo di utilizzare e quante volte ci fermiamo a riflettere se sia necessario o meno prendere la macchina per spostarci? Siamo veramente attenti quando facciamo la raccolta differenziata? Non tutti sanno, ad esempio, che è indispensabile ottenere un rifiuto puro per renderlo riciclabile, e ancora meno si è consapevoli del fatto che sarebbe importante evitare in partenza la produzione di rifiuti affinché ci sia una reale attenzione all’ambiente. Per capire poi in che misura siamo artefici dell’emissione di anidride carbonica dovremmo considerare quante volte alla settimana consumiamo uova, latticini, carne, pesce e quante volte ci capita che un prodotto scada senza consumarlo. Se scegliamo di prendere un aereo o se prenotiamo una crociera. Bisognerebbe ragionare anche sulla fonte di energia che utilizziamo nel- le nostre abitazioni, il grado della temperatura con cui regoliamo il riscaldamento in casa, la classe di efficienza energetica degli elettrodomestici, la temperatura a cui facciamo la lavatrice, come asciughiamo il bucato, quanto spendiamo al mese in abbigliamento e calzature, quante volte scegliamo di mangiare al ristorante o pernottiamo fuori casa. E un’altra domanda fondamentale sarebbe: in che misura i nostri risparmi e investimenti sono lega- ti a soluzioni di sviluppo sostenibile? Il concetto di scelta inevitabilmente implica una responsabilità, che vuol dire semplice- mente prendere atto, rispondere di come si è agito. Le azioni dei singoli individui che formano una collettività, sommate, possono avere un impatto determinante per il benessere nelle nostra città, nei no- stri paesi, e data l’interconnessione, nel mondo intero. Nell’art 3 della Costituzione italiana leggiamo: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Ora considerando che per Re- pubblica s’intendono i cittadini italiani e che per consentire il pieno sviluppo delle persone umane al giorno d’oggi e delle future generazioni il primo da passo da compiere sarebbe quello di salvaguardare il pianeta, è scritto per legge che siamo definitivamente coinvolti e responsabilizzati nelle nostre scelte. Questa rubrica nasce con l’intento di concentrare e divulgare quel bagaglio di informazioni necessario a prendere la decisione sostenibile ogni volta che ci si trova di fronte ai molteplici bivi della vita quotidiana provando a supporta- re validamente le scelte di tutti coloro che avvertono il peso di questa responsabilità e sperando che non siano numeri primi.

di Lea Cicellyn