NAPOLI- A vederlo da fuori e, soprattutto, in quel luogo non t’im- magineresti che all’interno c’è tutto un mondo fatto di arte e cultura. Un luogo nel quale, fino a pochi anni fa, gli stessi residenti facevano fatica a entrare. Oggi quel- lo stesso luogo riesce a far parlare di Napoli e del Rione Sanità in tutt’altra maniera rispetto ai soliti stereotipi. E lo fa valicando i confini locali e nazionali. E’ il Nuovo Teatro Sanità, che ha sede in piazzetta San Vincenzo, a pochi passi dai siti storico-artistici più famosi al mondo: Cimitero delle Fontanelle, Catacombe di San Gennaro, San Severo e San Gaudioso. Ma dove e come nasce quest’esperienza nel quartiere che diede i natali al grande Totò? In una meravigliosa struttura settecentesca, la chiesa dell’Immacolata e San Vincenzo, che nel 2013 padre Antonio Loffredo, parroco del quartiere, decise di affidare in gestione ad un gruppo di professionisti del teatro che, guidati dal direttore artistico Mario Gelardi, hanno condotto sul palco della Sanità nomi rilevanti del panorama nazionale. Ma oltre che per il lavoro artistico, il Nuovo Teatro Sanità si caratterizza soprattutto per l’incontro tra il gruppo di professionisti e quei giovani del quartiere, che il teatro lo hanno costruito con le loro mani e che lo considerano come «il loro teatro e la loro casa». L’incontro nel tempo si è trasformato in una splendida sinergia, che oggi ha come obiettivo comune la crescita del progetto e la realizzazione di un teatro che sia un bene non solo del rione ma di tutta la città. Alcuni dei giovani che ogni giorno contribuiscono alla crescita del NtS si sono a tal punto appassionati al lavoro teatrale da volerne farne una vera e propria professione. Attualmente più di 30 ragazzi e una sessantina di bambini seguono i corsi tenuti da professionisti del settore, a cui è possibile partecipare a titolo gratuito. Un bene comune, nel cuore della Sanità, che Gelardi auspica «rappresenti un bene per la comunità del rione e che soprattutto lo sia anche per le istituzioni che ci stanno aiutando a stabilizzare la nostra situazione». Grazie all’impegno dei ragazzi di Gelardi, insignito proprio quest’anno del prestigioso “Premio Giuseppe Fava”, il teatro è diventato un avamposto sociale e culturale di legalità. «Oltre alla normale stagione teatrale che prevede almeno 20 spettacoli all’anno, abbiamo accentuato il lavoro della compagnia, sicura – mente favorito dalla produzione de “La paranza dei bambini” (lo spettacolo tratto dall’omonimo best seller di Roberto Savia – no, ndr). Un punto fondamentale per noi sono la formazione e i laboratori per bambini e ragazzi, tutti assolutamente gratuiti, grazie al sostegno delle Fondazioni Alessandro Pavesi, Altamane, Charlemagne e Con il sud. Stiamo inoltre cercando di ampliare i nostri laboratori e formare anche tecnici teatrali». Fondamentale per Gelardi è la partecipazione dei cittadini nella gestione collettiva degli spazi, non solo pubblici: «dovrebbe essere messa a nor – ma e rispondere a regole precise ma soprattutto queste regole dovrebbero valere per tutti». Finora sul palco di NtS sono passati nomi di grande rilievo (non ultimo Toni Servillo), ma la vera “star” che ha preso a cuore i giovani professionisti e il quartiere è Sa – viano, tra i maggiori sostenitori della sala teatrale: «Roberto dice che lui non aiuta il Sanità, ma sta investendo sul futuro dei nostri giovani – spiega Gelardi – Investire sul futuro è un compito che la politica dovrebbe avere come faro per ogni decisione. E quando parlo di politica, parlo di tutti gli organismi coinvolti nella “cosa pubblica». Noi facciamo la nostra parte, in molti al Rione Sanità si danno da fare con azioni concrete, ma per stabilizzare le nostre azioni ci vuole il riconoscimento da parte dello Stato di quello che facciamo. Auspichiamo proprio questo, cioè che le istituzioni prendano atto del lavoro fino ad ora svolto e compiano atti concreti per stabilizzare la nostra situazione».  Solo alcuni giorni fa il NTS (Nuovo Teatro Sanità) e il Il Nest (Napoli Est Teatro) hanno vinto  il Premio Nazionale Rete Critica 2017a Padova. L’evento riunisce la rete dei blog e dei siti indipendenti di informazione e critica teatrale, capeggiati dal sito Ateatro di Oliviero Ponte di Pino, che assegna il premio dal 2011 al teatro italiano contemporaneo.
 
di Giuliana Covella
 

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