BRASILE-  “Uno scioccante aumento del 103% nel tasso di omicidi a opera della polizia a Rio de Janeiro tra aprile e giugno del 2016 e il 2015 ha frantumato ogni possibilità di un’eredità positiva per i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, ha dichiarato Amnesty International tre giorni prima della cerimonia di apertura”. E’ la denuncia di Amnesty International sulla situazione in Brasile alla vigilia dei giochi olimpici.
“Secondo l’Istituto di sicurezza pubblica dello Stato di Rio de Janeiro- si legge nella nota inviata dalla ONG-  la polizia della città ha ucciso 49 persone nel giugno 2016, 40 a maggio e 35 ad aprile – più di una ogni singolo giorno.  Dal 2009, quando Rio ha vinto la gara per ospitare i Giochi Olimpici, la polizia ha ucciso più di 2.600 persone in città”.
Amnesty International ha inoltre reso noto il primo rapporto mensile sull’applicazione collaborativa CrossFire. L’app, lanciata il 5 luglio, raccoglie segnalazioni di sparatorie e violenza armata da parte di persone che vivono nella città di Rio de Janeiro.  Nel solo mese di luglio, le persone hanno segnalato tramite l’app 756 sparatorie con 51 morti. Le notifiche appaiono in una mappa su www.fogocruzado.org.br. L’app conta già oltre 35.000 download.  Da quando l’applicazione è stata lanciata, in alcune favelas, tra cui Complexo do Alemão e Caxias (Baixada Fluminense), ci sono state segnalazioni quasi quotidiane di sparatorie tra criminali che operano nella zona e polizia. Nel Complexo da Maré, anche molte di violenza armata. Queste comunità si trovano tra l’aeroporto internazionale di Rio de Janeiro e le sedi olimpiche.
«L’app CrossFire raccoglie in una mappa ciò che migliaia di persone soffre ogni giorno nelle comunità di tutta Rio de Janeiro. É ora che le autorità brasiliane intraprendano azioni concrete evitando di concentrarsi su operazioni di polizia pesantemente armate e promuovendo invece politiche di sicurezza pubblica volte a proteggere tutti- ha affermato Renata Neder, human rights advisor di Amnesty International- .Ciò dimostra inoltre che le autorità del Brasile, così come gli organizzatori delle Olimpiadi, chiaramente non sono capaci di garantire la promessa eredità di sicurezza pubblica e una città sicura per tutti».

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