giornata-sindrome-down (2)NAPOLI- Hanno sfidato il mare agitato e il maltempo e alla fine ha vinto l’entusiasmo dei velisti partecipanti a “Una regata con persone speciali”, evento organizzato dall’associazione regionale Sindrome di Down e dalla Lega Navale di Napoli, in occasione della “Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down”. Si tratta di una regata per imbarcazioni a vela d’altura in cui ogni equipaggio accoglie in barca uno dei giovani soci dell’associazione. «Questa è una regata “con” persone speciali e non “per” – racconta il presidente dell’associazione Sindrome di Down Adriano Tedeschi, – lo scopo è mettere in correlazione il mondo della vela con quello dei nostri ragazzi, così da regalare un’esperienza unica a entrambi». La manifestazione, giunta alla XIII edizione, ha visto la partecipazione di dieci equipaggi che si sono dati battaglia nel golfo di Napoli. Si tratta infatti di una regata vera a propria, inserita nel Campionato Autunnale del golfo di Napoli, che prevede per regolamento che a bordo ci sia « una persona speciale regolarmente tesserata alla Federazione Italiana Vela».

«Molti equipaggi – continua il presidente Tedeschi – conoscono già il ragazzo che partecipa con loro, perché ha già regatato nelle edizioni precedenti, sa come comportarsi durante la gara, ed ha instaurato rapporti di amicizia, che proseguono durante tutto l’anno. Oggi i ragazzi non si allenano nella vela, ma stiamo organizzando dei corsi appositi per fare in modo che il prossimo anno la partecipazione sia il più attiva possibile». I ragazzi che hanno partecipato alla regata di ieri hanno dai 18 ai 40 anni e sono una rappresentanza dei circa 150 soci dell’associazione, che accoglie e assiste i loro familiari nelle problematiche giornaliere. «Questa regata è diversa dalle altre perché è più completa da un punto di vista sentimentale; – racconta il presidente della Lega Navale di Napoli Alfredo Vaglieco – lo scopo della Lega è soprattutto quello di promuovere e diffondere lo spirito marinaresco e in particolare la cultura della vela, quindi occasioni come questa ci permettono di raggiungere a pieno il nostro scopo sociale. Gli armatori sono felicissimi di accogliere questi ragazzi sulle loro barche e di riscontrare il loro interesse. Stiamo lavorando ad un corso ben strutturato per ragazzi con sindrome di down, a cadenza settimanale, per fare in modo che l’esperienza della regata sia più attiva e consapevole».

di Daniele De Somma – foto di Pamela Orrico

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