FIRENZE – Bambini apostrofati dalla prof con parole pesanti come «mafiosi» e «drogati». Un bambino di colore invitato «a tornare nella giungla». Per questo trentacinque famiglie di una scuola media della periferia di Firenze, dopo aver firmato petizioni e chiesto l’aiuto del provveditorato, alla fine si sono visti costretti a presentare un esposto in procura contro l’insegnante di educazione artistica.
L’INCHIESTA – L’inchiesta è stata aperta e ci sono indagini in corso. Intanto i genitori continuano la loro battaglia per chiedere che l’insegnante venga allontanata dalla scuola e sollecitano un’ispezione durante le lezioni. Qualcuno sta anche pensando di portare via dalla classe, come gesto dimostrativo, i ragazzi durante le lezioni di arte. «Usare termini come drogati e mafiosi con dei bambini o la frase “torna nella giungla” — spiegano i genitori — è gravissimo. Vorremo semplicemente che gli studenti, data anche la loro giovanissima età, vivessero in un ambiente tranquillo». E invece sembra che i ragazzi di prima, seconda e terza media, ogni qualvolta hanno una lezione con questa insegnante la affrontino con molta ansia «perché non si sa mai ciò che potrebbe capitare in classe».

di Antonio Passanese (corrierefiorentino.it)

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