USA. Sandy? Una conseguenza del riscaldamento globale. A pensarlo, nel bel mezzo di una campagna elettorale in Usa che ha ignorato le tematiche ambientali, è stato l’ex vicepresidente democratico Al Gore, che ha commentato il disastro lasciato sulla East Coast dal ciclone post-tropicale.
Dalle pagine del suo blog, associa Sandy all’inondazione del 2010 in Tennessee: «Nashville è stata una tappa fondamentale, entrambi le catastrofi sono state rafforzate dalla crisi climatica». Il Nobel per la Pace del 2007 ha denunciato il rilascio nell’atmosfera di 90 milioni di tonnellate di inquinamento al giorno. «Così stiamo alterando l’ambiente in cui tutte le tempeste si sviluppano, mentre gli oceani e l’atmosfera continua a riscaldarsi, i temporali diventano sempre più potenti e carichi di energia: Sandy e l’alluvione di Nashville sono un allarme».
PREOCCUPAZIONE. «Questo uragano è un segnale preoccupante delle cose che ci aspetteranno, dobbiamo prestare attenzione e agire velocemente per risolvere la crisi climatica perché – ha concluso Gore – l’energia sporca rende il clima sporco». L’ex vice presidente, e candidato alla Casa Bianca sconfitto da George Bush, è uno dei piu’ accesi nemici della teoria del riscaldamento globale e, soprattutto, ora e’ una delle voci piu’ autorevoli nel mondo della causa ambientalista.

di Mirko Dioneo

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