MILANO – Un documento comune articolato in cinque punti su fisco, costi della politica, energia, municipalizzate e infrastrutture: è questo quanto Confindustria e sindacati e le altre parti sociali firmatarie della richiesta al governo di interventi anticrisi hanno messo a punto al termine del vertice che ha preceduto l’incontro a Palazzo Chigi con il governo. «Siamo qui a cercare un accordo con le parti sociali. Per arrivare ad un accordo che si basa sulle vostre piattaforme e proposte. Sediamo a questo tavolo per arrivar a Patti che possano essere utili al Paese», ha detto poi detto il premier Berlusconi aprendo il vertice.
CAMUSSO: UN SOLO PUNTO DI DISTANZA, LE PRIVATIZZAZIONI – Molte posizioni in comune, riassunte nei cinque punti «per una crescita da attuare subito». E un punto di distanza che riguarda le scelte in materia di privatizzazioni: questa la sintesi fornita dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sulla riunione che ha permesso alle parti sociali di trovare la quadra sulle proposte da portare al governo. Quanto allo statuto dei lavori Camusso ha precisato: «Non è una proposta delle parti ma una provocazione del Governo. A nessuno interessa la strada delle divisioni perchè la riduzione dei diritti non ha mai portato alla crescita».

BERLUSCONI : «SOLO INSIEME POSSIAMO FARCELA» – «Dopo la relazione al Parlamento, ho la convinzione che solo la partecipazione di tutti gli attori economici e sociali può favorire un’uscita condivisa dalla crisi» ha detto il premier Silvio Berlusconi aprendo l’incontro con le parti sociali, secondo quanto riferiscono fonti presenti a palazzo Chigi. Il premier ha ricordato anche l’evoluzione del Consiglio Europeo, un vertice che Berlusconi giudica «fondamentale» per le regole condivise a sostegno dell’euro: «Ho lasciato Bruxelles con la convinzione che l’Europa oggi ha gli strumenti per difendere con maggiore vigore la costruzione comune». «L’ Italia – ha concluso – ha sempre onorato il proprio debito. Negli anni abbiamo dimostrato di essere stati capaci a ridurlo».
 

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