Una donna lo sa. Anzi. Purtroppo una donna lo sa. Immaginate di trovarvi in un contesto particolare, e di non poter dare l’allarme, di essere in pericolo ma di non poter rischiare ulteriormente chiedendo aiuto. Chiedendo di “Angela” – un nome che è semplicemente un Sos – si potrà mettere in moto un meccanismo di intervento veloce, sicuro ed efficace che scaturirà, dove necessario, perfino nell’intervento delle Forze dell’Ordine.

Si chiama Ask for Angela, è un progetto nato in Inghilterra e presente in altri paesi del mondo tra cui Francia, America, Australia, attivo in Italia nelle metropoli, e che da oggi sbarca anche a San Sebastiano al Vesuvio, primo Comune dell’area metropolitana di Napoli ad aderire. Più da vicino, l’obiettivo del progetto è quello di prevenire e fermare sul nascere episodi di molestie e abusi, e consiste nel pratico nell’offrire un aiuto sicuro a qualsiasi persona che si possa trovare in difficoltà nel corso della giornata o serata presso un locale pubblico o un’attività commerciale. In particolare la persona che si trova in una situazione di disagio potrà rivolgersi al personale del locale in cui si trova con una semplice frase: «C’è Angela?». In questo modo il personale del locale – opportunamente formato – sarà in grado di aiutare in modo discreto la persona che si sente in pericolo, gestendo la situazione nel modo più veloce ed efficace possibile.

Il progetto sotto al Vesuvio è allo stato embrionale ma proprio in questi giorni stanno partendo gli incontri organizzativi volti al coinvolgimento degli esercizi commerciali e delle associazioni del territorio, perché la tutela e la cultura dell’antiviolenza sono affare di tutti.
«Abbiamo accolto con favore e votato all’unanimità la mozione presentata dalla consigliera di minoranza Federica Grumetti – spiega Assia Filosa, vicesindaco del Comune di San Sebastiano al Vesuvio ed assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione – perché partiamo dal presupposto che aderire a questo progetto significa comprendere che il tema della sicurezza urbana e la cultura dell’antiviolenza sono battaglie sociali collettive.

L’iniziativa può offrire un valido strumento di supporto per chiunque possa vedere minacciata la propria sicurezza all’interno dei locali pubblici». Ask for Angela, infatti, prevede il diretto coinvolgimento delle attività commerciali e delle associazioni locali, oltre che delle Forze dell’Ordine operanti sul territorio, e si inserisce in una più ampia programmazione di interventi sul territorio a sostegno e tutela delle più giovani generazioni. «Oggi più che mai gli adolescenti vivono una condizione di estrema fragilità che li rende particolarmente vulnerabili e tutti hanno il dovere di intervenire, di fare qualcosa, ognuno per ciò che è chiamato a fare».

E su questo, il vicesindaco incalza tirando in ballo anche il Patto Educativo di Comunità in riferimento ad un più ampio contesto di attività socioeducative promosse dall’Amministrazione da circa un anno: «Insieme a San Giorgio a Cremano, Ercolano e Portici abbiamo sottoscritto di recente il protocollo interistituzionale promosso dalla Diocesi di Napoli per la costituzione del Patti Educativo di Comunità, il cui principale obiettivo è il contrasto al disagio e alla povertà educativa. Dopo la recente sottoscrizione dell’accordo da parte del Santuario di San Sebastiano al Vesuvio e dell’intera platea scolastica, dall’istituto comprensivo “San Sebastiano – Salvemini” al polo liceale “Salvatore Di Giacomo”, il nostro Ente sta raccogliendo le adesioni dei soggetti del Terzo Settore che andranno ad ampliare questa rete territoriale virtuosa che muove dal confronto con le giovani generazioni e dall’ascolto dei loro bisogni. Solo in questo modo i ragazzi potranno diventare e sentirsi protagonisti attivi nell’individuare e definire le Politiche che li riguardano».

di Nadia Labriola

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