Un’area di decompressione sensoriale per ritrovare calma e tranquillità anche nei momenti più intensi di un Festival aperto proprio a tutti. Quiet Place, si chiama, e si legge inclusione: per la prima volta all’interno del Festival di Giffoni sarà attivata un’area relax pensata per bambini e ragazzi neurodivergenti – e in realtà non solo per loro – uno spazio protetto e riservato che ha l’obiettivo di prevenire e alleviare eventuali situazioni di sovraccarico sensoriale offrendo un supporto concreto, personalizzato e orientato a lasciar vivere un’esperienza unica anche a chi ha qualche difficoltà. È questo il senso di un meraviglioso progetto che non è solo un’idea di inclusione e di accoglienza ma che è molto di più: un modo per ridurre le distanze e valorizzare le differenze, anche attraverso la scelta di arredi idonei come cuffie antirumore, tappeti e pouf morbidi per alleviare l’iperstimolazione e consentire il recupero di energie.
In occasione di #Giffoni55 in programma dal oggi e fino al 26 luglio, ecco l’importante novità nata dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa tra l’Ente Autonomo Giffoni Experience ed il Gruppo Asperger Campania, con l’obiettivo condiviso di rendere l’esperienza del Festival sempre più accessibile e rispettosa delle differenze individuali. «Siamo veramente grati della possibilità in quanto è quello che serve all’accoglienza delle differenze di tutta la popolazione – dice Angela Silletti Restucci, presidente del Gruppo Asperger Campania – ed è l’occasione per noi per ribadire a gran voce l’importanza di proporre in tutti i contesti istituzionali la possibilità di creare un team di professionisti altamente competenti in materia. C’è un grandissimo bisogno di un supporto efficace per migliorare la qualità di vita delle persone autistiche e delle proprie famiglie».
L’ambiente della sala è stato pensato con immensa attenzione: arredi avvolgenti, materiali naturali, luci e suoni calibrati sulle esigenze di chi ha un profilo sensoriale iper reattivo. Tutto è stato scelto per garantire comfort, autoregolazione e sollievo.
L’accesso al Quiet Place sarà riservato ai giurati che parteciperanno all’edizione 2025 di Giffoni che ne faranno richiesta. L’iscrizione preventiva consentirà di organizzare al meglio l’area e garantire un servizio adeguato alle necessità di ciascuno, naturalmente con la flessibilità che un progetto del genere richiede, in visione anche del tema di quest’anno: “diventare umani”.
«Il nostro gruppo – incalza Tiziana Valeriani, vicepresidente del Gruppo Asperger Campania e referente per la sezione di Salerno – cerca tra le altre cose di dare voce alle difficoltà che incontrano le persone autistiche, soprattutto i giovani adulti, nel ricevere una diagnosi appropriata. È per questo che siamo particolarmente orgogliosi del protocollo d’intesa siglato con il Giffoni Film Festival. Il Quiet Place vuole essere una zona di decompressione, dove fermarsi, respirare, e recuperare le energie. Un luogo dove sentirsi al sicuro, lontano dal sovraccarico sensoriale e dalla fatica dell’iperstimolazione. Abbiamo scelto di chiamarlo così – Quiet Place – proprio perché rappresenta un rifugio, uno spazio di ascolto e ricarica, per poter poi tornare a vivere pienamente la bellezza e l’emozione del Giffoni Film Festival. La realizzazione di questa stanza – prosegue Valeriani – è solo un primo passo ma porta con sé un significato importante: è il simbolo di un Festival che si apre con sensibilità alla neurodivergenza e che sceglie di abbracciare le differenze anche nei modi di percepire e stare al mondo».
Claudio Gubitosi, fondatore e direttore di Giffoni spiega proprio come il “diventare umani” significhi «saper riconoscere e accogliere la diversità in tutte le sue forme. Talvolta, per diventarlo davvero, occorre anche superare i propri limiti: nei pensieri, nelle azioni, nelle scelte. La creazione del Quiet Place rappresenta per noi una conquista culturale ed emotiva. È il risultato di un ascolto attento e della volontà concreta di costruire un luogo dove ogni giurato possa sentirsi al sicuro, valorizzato e libero di esprimersi. Giffoni è, e sarà sempre di più, la casa di tutti i ragazzi, nessuno escluso».
di Nadia Labriola

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