L’annuncio del Ministero dell’Istruzione sull’assunzione di oltre 54mila docenti, tra cui 13.860 insegnanti di sostegno, è stato accolto con favore dalla FISH – Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie. Si tratta di un passo importante, riconosciuto come positivo anche dalla federazione, che ribadisce però la necessità di andare oltre i numeri per affrontare una criticità strutturale che incide ogni anno sulla qualità dell’inclusione scolastica.
Secondo i dati Istat, oggi più di 66mila posti di sostegno sono affidati a docenti curricolari privi di formazione specifica. Il fenomeno colpisce soprattutto le scuole dell’infanzia e primarie, ed è particolarmente diffuso nelle regioni del Nord. Inoltre, circa 10mila insegnanti di sostegno passano ogni anno su cattedre curricolari, creando instabilità e discontinuità per studenti che avrebbero bisogno di figure stabili e qualificate.
Il presidente di FISH, Vincenzo Falabella, avverte che queste assunzioni, pur essendo un segnale positivo, non possono essere considerate risolutive. Il sistema impiega circa 246mila docenti di sostegno, ma un terzo non è di ruolo e un altro terzo non ha una specializzazione. Una situazione che riflette un problema strutturale e non temporaneo, aggravato anche dai ritardi cronici nelle nomine: all’inizio dello scorso anno scolastico, l’11% dei posti risultava ancora scoperto.
Per FISH è dunque necessario un cambio di passo, a partire dalla creazione di una classe di concorso specifica per il sostegno e da un investimento deciso nella formazione, anche degli insegnanti curricolari. La scuola, ricorda la FISH, è il primo luogo in cui si formano i cittadini di domani. Garantire pari opportunità educative significa investire davvero in un Paese più giusto e inclusivo.