Co-progettazione, Co-programmazione ma anche pari opportunità e condivisione. Questi e molti altri i concetti chiave del terzo raduno regionale del servizio civile di Anpas Campania, tenutosi presso l’Auditorium della Torre C/3 del Centro Direzionale di Napoli. Sapientemente coordinati da Egidio Ciancio (coordinatore e responsabile di Area Servizio Civile Anpas Campania) si sono succeduti rappresentanti delle istituzioni, del mondo del volontariato, del Terzo settore. Ma molte sono state anche le testimonianze dei giovani, coinvolti a vario titolo nell’esperienza del servizio civile. E proprio i giovani, il loro futuro, il loro presente e il loro rapporto con le istituzioni sono stati i protagonisti delle riflessioni di chi è intervenuto.

GLI INTERVENTI –  I saluti di apertura sono stati affidati al presidente di CSV Napoli, Nicola Caprio, che ha ringraziato Anpas, nuovo socio di CSV Napoli e Domenico Credendino – presidente dell’OTC Campania-Molise, anch’egli presente. «Co-progettazione e co-programmazione servono a dare più forza alla nostra identità di volontari e al nostro ruolo, che resta quello di mettere al centro le persone e il loro disagio», ha detto Caprio. Sono poi intervenuti Giovanni Ragazzo (consigliere nazionale Anpas) e Prospero Violante (presidente Anpas Campania), che hanno evidenziato anche i numeri importanti di Anpas: 3250 posti di servizio civile in tutta Italia in oltre 750 sedi, circa 200 delle quali sono in Campania. Da Sergio Claudini (delegato Formazione/Convenzioni) e Rosa Ricigliano (rappresentante regionale) sono invece arrivati contributi sul ruolo dell’operatore volontario di servizio civile e sull’evoluzione di tale ruolo nell’arco della storia recente italiana. Giovanna De Rosa, direttore di CSV Napoli, ha parlato del ruolo dei CSV nella progettazione del servizio civile, delineando i compiti e le mansioni dei CSV e sottolineando la necessità di coinvolgere sempre i giovani («Hanno passioni che possono diventare talenti e abilità che possono diventare competenze»). Maria Michela Acampora (referente regionale Servizio Civile Federazione Misericordie Campania) ha parlato dell’esperienza del servizio civile nella rete delle Misericordie in Campania, mentre Pierluigi La Manna (coordinatore Commissione Regionale Servizio Civile Anpas Campania) si è soffermato sul servizio civile di Anpas nelle comunità campane. Nino Peluso (coordinatore Commissione Regionale Servizio Civile Anpas Campania) ha invece delineato gli scenari futuri del servizio civile e il ruolo fondamentale che riveste nella società.

I TEMI – Suggestive, profonde e meritevoli di apprezzamento le testimonianze di Don Federico Battaglia (presidente di Noi Napoli e responsabile Pastorale Giovanile Napoli) e di Rosaria Bruno (presidente dell’Osservatorio Regionale del Fenomeno della Violenza sulle Donne). Peraltro, l’Osservatorio, insieme a CSV Napoli, a CSP e al Consiglio regionale della Campania è stato uno dei partner dell’evento e, del resto, le pari opportunità sono state un altro dei numerosi argomenti trattati. Il consigliere regionale Mino Mortaruolo ha invece evidenziato quanto può essere strategica l’esperienza di servizio civile in alcune aree della Campania, come quelle interne, particolarmente isolate e quindi con inevitabilmente minori opportunità per i giovani. Le conclusioni sono state affidate a Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, che ha una personale esperienza pregressa proprio in Anpas. Tommasini ha parlato della ricerca di «reti di senso» e della necessità di «prendersi del tempo per riflettere tutti insieme», sottolineando come la co-progettazione e la co-programmazione possono essere decisive se declinate nel migliore dei modi, attraverso la condivisione di valori e idee. Oltre al già citato Domenico Credendino, ha presenziato anche Bruna Fiola, consigliera regionale e presidente della commissione regionale per le politiche sociali.

di Francesco Gravetti

 

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