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Pedofilia, parla don Fortunato Di Noto: «Siamo ridotti sul lastrico»

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don-fortunato-di-notoPALERMO – «La Regione Sicilia taglia i fondi alle associazioni che tutelano l’infanzia e non alle clientele che dilagano – indisturbate – al suo interno? Si faccia luce sui finanziamenti pubblici. È vergognoso che si abbandoni chi si occupa di minori da 23 anni». A pronunciare il duro atto d’accusa contro la Regione Sicilia è don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter, l’associazione che da oltre vent’anni è in prima linea nella lotta alla pedofilia e che rischia di chiudere perché l’ente regionale gli ha tagliato i fondi annuali. «Siamo reduci dall’incontro a Roma con Papa Francesco per la XVII Giornata delle vittime di pedofilia e veniamo a sapere che la Regione ha tagliato i fondi per la tutela dell’infanzia e non alle clientele, di cui la stessa stampa parla? Meter è stata ridotta sempre di più sul lastrico, secondo logiche non comprensibili né giustificabili, nessuna equità, che pure i nostri governanti avevano dichiarato in Commissione Bilancio, è stata adottata».
LE CIFRE – Amareggiato il sacerdote di Avola incalza: «Meter è una delle realtà più accreditate sul territorio nazionale, che finora ha ricevuto solo briciole dai finanziamenti pubblici, mettendo a rischio servizi a tutela e difesa dell’infanzia. La verità è che a Palermo, all’Assemblea regionale, non abbiamo nessun “protettore”, ma solo alcuni deputati vigilanti in una tabella H del bilancio che, da tante dichiarazioni non nostre, ma dagli stessi votata è definita “corrotta”». In pratica la tabella H è quella che riguarda le realtà impegnate nel sociale e che ha visto Meter sempre più in difficoltà con il taglio delle sovvenzioni, passate da circa 120.000 euro a consuntivo ogni anno ad una cifra ancora più esigua, come spiega don Di Noto: «Meter ad oggi ha – se confermato – 63.000 euro senza nessuno sponsor politico, anzi sempre di più ogni anno siamo penalizzati (fondi già decurtati di oltre il 60%): stiamo parlando, per chi lo dimenticasse, di tutela dei bambini contro la piaga della pedofilia». Duro l’attacco a chi ha la responsabilità politica di tutto ciò: «In questi anni molti politici – non ultimo l’attuale governatore Rosario Crocetta – e prima ancora Raffaele Lombardo e numerosi deputati di vario schieramento politico hanno fatto visita alla nostra sede, ma non hanno mai offerto vantaggi o privilegi a Meter. Siamo stati convocati in Commissione Bilancio a Palermo, lasciando un corposo dossier documentato e messo agli atti sulle attività prodotte sul nostro territorio e quello nazionale». Infine, la sferzata finale: «Meter non è in vendita. I bambini non sono merce di scambio e con forza lo gridiamo. Ma abbiamo bisogno di fondi adeguati per portare avanti la nostra missione. Dal 2011 non riceviamo dalla Regione ciò che ci è dovuto. Da anni denunciamo la non equa ripartizione delle somme destinate all’infanzia, a sostegno della quale continuerò ad alzare la voce».

di Giuliana Covella

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