Giorgio Budillon, professore ordinario di oceanografia e fisica dell’atmosfera all’Università Parthenope di Napoli, dove riveste anche la carica di prorettore alla ricerca, indica quali sono i comportamenti corretti da tenere per non soccombere ai cambiamenti climatici in corso, peraltro più veloci del previsto.

Il cambiamento climatico è in atto, non ci sono più dubbi

«I modelli matematici, ormai, ci fanno vedere che da qui a fine secolo, tra poco più di 75 anni, la temperatura del pianeta aumenterà di circa 2 gradi ma c’è una forchetta di incertezza e l’aumento potrebbe essere anche di 4 o 5 gradi. Questo cambiamento è un disastro dal punto di vista ambientale ed ecologico, bastano pochi gradi per far modificare totalmente l’ecosistema. Da quando c’è stata l’ultima era glaciale, terminata 18.000 anni fa circa, con l’Europa tutta ghiacciata, il cambiamento è stato di circa 4 gradi ed è avvenuto in decine di migliaia di anni. Questo cambiamento invece oggi lo abbiamo in poche decine di anni. Dire però “salviamo il pianeta’’ è sbagliato perché la Terra troverà un suo equilibrio, è invece la nostra vita che cambierà a causa di eventi estremi con certe zone interessate da siccità e altre dove si concentrano piogge di periodo più breve».

Noi cittadini cosa potremmo fare nel concreto per attenuare questi cambiamenti?

«Siccome la causa è legata ai gas serra che immettiamo nell’atmosfera, prodotti dall’uomo attraverso anidride carbonica e metano utilizzati per produrre energia e mangiare (con gli allevamenti dei bovini ad esempio) dovremmo ridurre il nostro modo di consumare. L’energia da produrre deve essere pulita, rinnovabile. Vanno trovate le fonti alternative che noi abbiamo come il solare, l’eolico».

Qualche esempio di comportamento virtuoso da tenere?

«Ridurre l’utilizzo dei mezzi privati. L’alternativa sarebbe avere a disposizione mezzi pubblici efficienti. Io ad esempio vado al Ministero a Roma da Napoli con l’Alta Velocità, che inquina tanto perché va 300 all’ora. Potrebbe andare a 100 all’ora, così si inquinerebbe meno. Vanno ridotte le nostre esigenze, i nostri consumi. Dobbiamo continuare a sensibilizzare le nuove generazioni, che inquinano di più rispetto alle precedenti. Sono abituate a prendere tanti aerei, cambiare il telefonino ogni anno che viene prodotto estraendo dei metalli con un costo ambientale enorme».

Rispetto alle rinnovabili, l’Italia sembra essere indietro

«C’è poca ricerca, poca innovazione e troppa inerzia politica rispetto ad alcuni altri Paesi europei a partire dalla Germania e la Spagna. Qui aspettiamo i morti per muoverci. Fondamentale è anche costruire bene, se si costruisce dove prima c’era un fiume, poi quando piove l’alveo si gonfia di acqua».

Nel 2023 il Sud sembra non aver ancora sofferto la siccità rispetto al Centro-nord. È un trend che si consoliderà?

«No, è un caso che riguarda solo quest’anno. Al Nord, poi, quando una volta arrivate le piogge sono state devastanti come in Emilia-Romagna. I terreni secchi non hanno assorbito le acque. Avremo un Sud sempre più siccitoso, con meno disponibilità di acqua soprattutto nelle stagioni estive, un meno 20 o 30% da qui alla fine del secolo. Il Meridione sarà più esposto anche per le alluvioni – ricordiamoci Ischia o la Sicilia – visto che è circondato dal mare. Il mare si riscalda, emette molto vapore che si condensa nell’atmosfera in attesa di cadere come pioggia. Al Nord la diminuzione di acqua sarà invece più limitata».

Fondamentale diventa non sprecare l’acqua che cade

«La parola d’ordine deve essere: adattamento e mitigazione. Il cambiamento climatico non lo possiamo fermare, ma possiamo trovare un nuovo ritmo di vita sapendo che ci saranno fenomeni alluvionali e periodi di siccità».

Fissiamo l’aumento delle temperature, connesse al cambiamento climatico

«Mediamente la temperatura è aumentata di 1,5-1,8 gradi, un grande balzo se si pensa che la temperatura media della Terra è di 15 gradi: si tratta di più del 10%. È come se un corpo dalla temperatura media di 37 gradi schizzasse a 41 gradi. Globalmente il trend delle piogge non è cambiato ma lo stesso quantitativo di pioggia ora cade in periodi più brevi e dunque fa più danni».

Molta acqua si spreca

«In Italia è enorme. Ho letto statistiche del 20 e 30% di acqua perduta, sono però gli ingegneri a occuparsene per cambiare le cose».

In ogni caso energia pulita, quello è il mantra

«Se la si prende dal petrolio avremo sempre C02 nell’atmosfera, se la si prende da fonti rinnovabili avremo energia pulita per tenere batterie elettriche da caricare e mezzi pubblici che possono andare anche a 500 km orari. In generale siamo già dentro i cambiamenti climatici, molto più veloce di quanto ci aspettassimo». 

 

di Antonio Sabbatino 

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