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Le “Storie di Napoli” per trasmettere ai ragazzi l’amore per le proprie radici LE FOTO

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7 (1)NAPOLI -“In una stanza buia dei sotterranei del magnifico palazzo dell’università a corso Umberto si radunarono venti uomini, le menti più brillanti della Terra, attorno ad un tavolo al quale era legata una donna vestita di cenci e pezze che, col suo tanfo mischiato al sudore della moltitudine di persone, rendeva nauseabonda ed irrespirabile l’aria di quella camera chiusa da almeno 12 ore”. Inizia così il racconto che lo scrittore Federico Quagliuolo dedica ad Eusapia Palladino, una medium napoletana che mandò in crisi la scienza per la sua capacità di evocare forze paranormali e parlare con i defunti. Scenari antichi, storie magiche e di fantasmi, scorci di una Napoli che fu, tra i panorami, le strade ed i palazzi dell’antica capitale del Regno delle due Sicilie. C’è questo e tanto altro nei racconti di Federico, Valerio, Roberta, Mariagiovanna e degli altri ragazzi di “Storie di Napoli”, un gruppo di giovani under 23 nato appena due anni fa  ma divenuto, in poco tempo, già un fenomeno social. La loro pagina Facebook da 30mila “Mi Piace” è gestita da 8 scrittori e 15 disegnatori, c’è poi un sito internet da migliaia di utenti al giorno e un patrimonio di centinaia di storie. “Ci definiamo cantastorie, piccoli novellieri innamorati di Napoli con il sogno di raccontare, con i mezzi moderni, le storie che cent’anni fa scrivevano Ferdinando Russo e Salvatore Di Giacomo. Un gruppo di “Indiana Jones dei vicarielli” con l’obiettivo di far svegliare nei ragazzi l’amore per le proprie radici”. Sono autori, fotografi e disegnatori in erba che condividono un incontro fra i banchi di scuola.  “Quasi tutti – raccontano – siamo figli del liceo Sannazzaro di Napoli ed abbiamo vent’anni. E’ bastata la passione per la fotografia a legare le nostre vite, al di là del percorso di studi universitari  scelti da ciascuno”.


 
NELLE SCUOLE – Il loro progetto nasce dall’amore per gli scorci di Napoli, per quei luoghi ameni ed abbandonati della città. “Volevamo scoprire questi posti, così ci siamo addentrati nei vicoli sconosciuti di Forcella, della Sanità, del Mercato. Eravamo bambini entusiasti ed imprudenti alla ricerca di qualcosa non ben definitivo”. Dopo le prime foto online si unirono al gruppo altri ragazzi, “e un amico, quasi per scherzo, ci consigliò di aprire una pagina Facebook per narrare le nostre scoperte”. Le storie narrate sul web sono presto diventate  il libro “Storie di Napoli” edito da Spazio Cultura. E proprio dalla partnership con Spazio Cultura viene fuori l’idea di un progetto dedicato agli studenti, “Storie di Napoli nelle scuole”, che “si pone l’obiettivo – spiegano – di stimolare la scoperta delle storie della città, incentivare la ricerca e la produzione di racconti, disegni e novelle come strumento di crescita, per valorizzare la memoria storica ed artistica della propria terra. La finalità principale del progetto è moltiplicare l’effetto “innamorati di Napoli” come strumento di pacifica convivenza. Partecipando al progetto, a titolo completamente gratuito, gli studenti hanno avuto la possibilità di pubblicare le proprie storie sul portale “Storie di Napoli” mentre, entro la fine dell’anno, i racconti dei primi 50 vincitori, saranno pubblicati sullo speciale ebook “Storie di Napoli”.

di Nadia Cozzolino

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