Un cortometraggio per raccontare una giornata vissuta da dieci detenute ristrette nel carcere di Secondigliano, a Napoli, prese in custodia dal Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello e dai volontari del Rotary club di Pompei, per una giornata trascorsa fuori dalle mura del penitenziario. Il lavoro, dal titolo “Una giornata particolare”, è stato realizzato dal regista Antimo Campanile (produzione D4FILM) e finanziato dal Rotary Club di Pompei, con il patrocinio morale del Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello. Il corto è stato mostrato questa mattina nella sala multimediale del Consiglio regionale della Campania.
“È importante avere attenzione verso un mondo che spesso viene dimenticato dopo il processo, a volte anche senza processo. – spiega il Presidente del Consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero – Però è necessario che ci sia chi li ricorda, riesce a tirarli fuori, chi li inserisce, a chi gli dice che la vita forse è un’altra cosa, non quella solo quando loro hanno sbagliato, ma si può fare e dare un contributo alla vita sociale del Paese con un nuovo impegno”. Le donne hanno avuto la possibilità di visitare il Parco archeologico di Pompei, il Santuario di Pompei e sono state ricevute dal Sindaco Carmine Lo Sapio e da una rappresentanza dell’Amministrazione comunale. Il Comune si è poi trasformato in una passerella: si è tenuta una sfilata di alcuni capi di abbigliamento realizzati dalle detenute nel laboratorio di sartoria curato dalla società Pallingen.

Per il Garante Ciambriello questa è una iniziativa “che ha messo in campo un ponte tra il dentro e il fuori. D’altra parte il dettato costituzionale dice che le pene servono a rieducare e queste iniziative sono importanti, vanno moltiplicate. E poi c’è la bellezza e ci sono gli oppressi. Per quanto possa essere difficile, io vorrei essere fedele a entrambi. Dieci donne escono, vanno al Parco Archeologico di Pompei, vanno al santuario. I loro vestiti fanno una sfilata di moda dentro l’aula del Comune di Pompei. È un modo per avvicinare le istituzioni locali, la società civile al carcere. Purtroppo la politica ha rimosso il carcere”. Ciambriello, poi, ricorda che è fondamentale intensificare queste buone prassi: “un corto cinematografico che andrà in giro per l’Italia rappresenterà proprio questo attraverso le testimonianze delle detenute, dimostrerà che se gli viene dato un’occasione di incontro, questi sono buone passi per evitare la recidiva”.

Antonio Bottazzo, presidente del Rotary club Pompei: “La reazione di queste donne la guardavi dagli occhi, dagli sguardi, dalla stretta di mano, dalle piccole testimonianze che ci hanno permesso di entrare nel loro mondo, nelle loro difficoltà e non viceversa. Noi siamo stati semplicemente uno strumento, forse con un bellissimo ritorno, ma sempre uno strumento. Sono state loro le protagoniste e da allora abbiamo appreso tantissimo, un mondo che noi non conoscevamo e che abbiamo per una giornata toccato leggermente con mano”.

di Adriano Affinito

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