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Bollette sempre più care, 2,2 milioni di famiglie in difficoltà: la povertà energetica cresce e colpisce donne e anziani

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In Italia oltre 2,2 milioni di famiglie vivono in condizioni di povertà energetica, e la quota è cresciuta di circa il 25% negli ultimi due anni, a causa dell’aumento dei costi e della stagnazione dei redditi. La spesa media per luce e gas delle famiglie vulnerabili è aumentata del +35% tra il 2021 e il 2023 e, in molti casi, l’incidenza supera il 15% del reddito disponibile, ben oltre la soglia di sostenibilità stimata al 10%.

È quanto emerge dall’indagine presentata a Roma, in occasione della conferenza finale del progetto CircE, condotta dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio per UNC (Unione Nazionale Consumatori), ADOC (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori) e Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori), con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’analisi fotografa l’estensione del fenomeno e le principali criticità legate a redditi, condizioni abitative e conoscenza delle misure di sostegno.

L’evento conclusivo, svoltosi presso la sede INFAP e moderato dal giornalista Federico Ruffo, ha riunito rappresentanti delle tre associazioni, esperti, istituzioni e operatori territoriali per fare il punto su 18 mesi di attività dedicate alla prevenzione della povertà energetica e alla promozione di comportamenti sostenibili.

L’incidenza della povertà energetica si attesta in media tra l’8% e il 10% delle famiglie italiane, ma raggiunge oltre il 20% nel Mezzogiorno e nelle aree interne.
Le situazioni più critiche riguardano i nuclei monoreddito, le famiglie numerose con figli minori e gli anziani soli, spesso costretti a ridurre o rinunciare al riscaldamento.

Il 46% delle famiglie vulnerabili dichiara di non riuscire a mantenere la casa calda d’inverno o fresca d’estate, mentre il 22% ha dovuto limitare l’uso degli elettrodomestici per contenere la spesa.
Il 58% vive in abitazioni costruite prima del 1980, prive di adeguato isolamento, e solo il 28% ha effettuato lavori di efficientamento negli ultimi cinque anni, in gran parte grazie a bonus o incentivi pubblici.

La ricerca segnala una scarsa conoscenza delle misure di sostegno: solo il 31% delle famiglie conosce nel dettaglio bonus e agevolazioni per l’efficienza energetica, mentre un cittadino su due giudica troppo complesse le procedure di accesso.
Il 40% non ha mai ricevuto informazioni da enti locali o fornitori di energia.
Questo deficit informativo alimenta un circolo vizioso che penalizza proprio chi avrebbe maggiore bisogno di aiuto.

Il disagio non è solo economico ma anche psicologico: oltre il 60% delle famiglie coinvolte segnala stress e ansia legati all’impossibilità di far fronte alle bollette.
Tra i nuclei in povertà energetica, il 70% dichiara di aver ridotto la spesa alimentare o sanitaria per poter pagare le utenze, con effetti diretti sul benessere e sulla qualità della vita.
Donne e anziani soli risultano le categorie più esposte.

Accanto all’analisi statistica, Rete Assist ha curato una sperimentazione in quattro città – Bologna, Roma, Torino e Reggio Calabria – monitorando i consumi di famiglie campione e promuovendo comportamenti virtuosi, come lo spegnimento degli apparecchi in standby, l’uso più efficiente degli elettrodomestici e una corretta regolazione della temperatura dei climatizzatori.

L’iniziativa ha dimostrato come anche piccoli accorgimenti quotidiani possano incidere sui consumi e migliorare la consapevolezza energetica dei cittadini.
Il progetto CircE ha attivato sportelli informativi e formativi su tutto il territorio nazionale, formato oltre 100 operatori TED (Tutor dell’Energia Domestica) e intercettato più di 800 casi diretti di vulnerabilità energetica attraverso consulenze personalizzate e azioni di sensibilizzazione.
Sono stati inoltre distribuiti oltre 10.000 materiali informativi tra guide, brochure e consigli pratici.

Massimiliano Dona, presidente di UNC (Unione Nazionale Consumatori):
«CircE ha rappresentato un modello concreto di collaborazione tra associazioni, istituzioni ed enti di ricerca. In un contesto in cui la povertà energetica colpisce ancora ogni giorno troppe famiglie, abbiamo costruito una rete capace di ascoltare, informare e accompagnare i cittadini verso scelte più consapevoli.»

Anna Rea, presidente di ADOC (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori):
«La povertà energetica è una delle nuove frontiere della disuguaglianza. Con CircE abbiamo dimostrato che, formando cittadini e operatori, anche un comportamento individuale più virtuoso può contribuire a ridurre, almeno in parte, il peso del costo energetico.»

Martina Donini, presidente di Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori):
«Questa esperienza ci ha permesso di tradurre la sostenibilità in azioni concrete, vicine ai bisogni reali delle persone. Ora il passo successivo è mantenere viva la rete di supporto creata con il progetto.»

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