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Appello ai politici: «Mettiamo un freno al gioco d’azzardo»

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gioco d'azzardoROMA. La campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” contro i rischi del gioco d’ azzardo, ha presentato, durante la conferenza tenutasi ieri al Senato, il documento “un limite all’ azzardo” sviluppato in otto punti fondamentali. Un appello ai politici e candidati affinché, in occasione delle elezioni politiche 2013,si possa dare la giusta attenzione al fenomeno. La campagna è promossa da  Acli, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Auser, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Conagga, Federconsumatori, Federderd, Fict, Fitel, Fondazione PIME, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Shaker – pensieri senza dimora, UISP.
GLI 8 PUNTI. La necessità di dare ai sindaci delle varie città, un potere di controllo circa il fenomeno. Ma non solo, la riduzione dell’alta variabilità attuale nella tassazione sui diversi giochi incrementando le entrate per lo stato, rimaste stabili, pur in presenza di un volume d’affari crescente; Portare a termine le procedure per l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei livelli essenziali di assistenza, che devono essere garantiti dal servizio sanitario nazionale; vincolare l’1% del fatturato annuo dei giochi d’azzardo al finanziamento delle azioni di prevenzione, assistenza, cura e ricerca relative al gioco d’azzardo patologico; dare seguito a quanto stabilito nel decreto Balduzzi sulla regolamentazione della pubblicità che riguarda il gioco d’azzardo, vietando le pubblicità che indicano le possibilità di vincita senza contrapporle alle possibilità di perdita e quelle che promuovono illusorie probabilità di vincite facili; vincolare l’esercizio delle concessioni al rispetto del codice di autoregolamentazione pubblicitaria adottato dalla Federazione Sistema Gioco Italia, stabilendo al contempo una Authority di controllo esterna ad Aams; stabilire una moratoria sull’ introduzione di nuovi giochi, fino a quando non saranno noti i risultati delle ricerche promosse da enti terzi sui rischi e i benefici delle attuali politiche in materia; adottare un registro unico nazionale delle persone che chiedono l’autoesclusione dai siti di gioco. Sono questi i punti fondamentali sui quali si è discusso a lungo durante l’incontro.
LE SPERANZE E I DATI ALLARMANTI. La campagna “Mettiamoci in gioco” , pone nelle mani dei nostri politici tutte le speranze affinché si possa, quantomeno, ridurre il fenomeno. Quello che si prospetta, è un lavoro sinergico, un patto vero e proprio, per contrastare i rischi sociali, sanitari e i costi economici legati al gioco d’azzardo. Secondo recenti dati, sono circa 800 mila, le persone in condizioni patologiche o ad alto rischio di dipendenza e il numero tenderà, sicuramente, ad aumentare se non si pone, al più presto, un freno al fenomeno. Le organizzazioni promotrici della campagna, hanno annunciato la volontà di realizzare una mappa di tutti i servizi sul gioco d’ azzardo, attiva nelle varie regioni italiane, da strutture facenti capo le strutture promotrici. Hanno partecipato all’ incontro diversi candidati alle prossime elezioni politiche tra cui Vannino Chiti (Pd), Franco Fossati (Pd), Dario Nardella (Pd), Claudio Sperandio (Movimento Cinque Stelle), Gabriella Stramaccioni (Rivoluzione civile), Renzo Ulivieri (Sel). Emanuela Baio (Con Monti per l’Italia), Carolina Girasole (Scelta civica con Monti) e Michele Scandroglio (Pdl), invece, hanno inviato un messaggio di sostegno.

di Sabrina Rufolo

 

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