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Zone terremotate, c’è il bando straordinario del servizio civile

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ROMA. Sono 500 i posti previsti dal bando straordinario del servizio civile nazionale a favore delle zone colpite dal terremoto. Le aree in cui andranno a operare non riguarderanno solo le tre regioni colpite dal sisma dello scorso maggio, ma anche l’Abruzzo. La maggior parte (400) saranno destinati all’Emilia-Romagna, 50 giovani andranno a prestare servizio in Lombardia e Veneto e altri 50 all’Aquila. «Questa iniziativa, che si traduce in utilità per le comunità locali e per i giovani che vivranno questa esperienza, – ha detto Teresa Marzocchi, assessore alle Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna – è coerente con lo stile adottato dalla Regione nella gestione del sisma e rappresenta un’ulteriore opportunità per le istituzioni di essere vicine ai cittadini anche dopo la fase della prima emergenza». Grazie alla legge regionale 20/2003 la Regione ha inoltre finanziato l’avvio nel servizio civile regionale di altri 100 giovani stranieri che potranno affiancare i coetanei italiani. Sollecitato dalla Conferenza delle Regioni (che ne ha ottenuto il finanziamento, il bando era stato annunciato il 6 settembre dal ministro per la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi.
Impegnarsi per far fronte ai bisogni espressi dai territori colpiti dal sisma e assisterli nella ripresa della vita sociale, nella ricostruzione e nel ritorno alla normalità. È questo l’obiettivo del bando che porterà giovani provenienti da tutta Italia (anche se la priorità sarà data a quelli provenienti dalle zone terremotate) in Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Abruzzo. Per quanto riguarda le province di Modena, Reggio Emilia, Bologna e Ferrara, 350 giovani saranno impegnati nel settore educativo e assistenziale, mentre 50 nella tutela dei beni artistici e culturali. «Contiamo di partire al più presto – ha detto l’assessore – abbiamo già chiarito gli aspetti principali con l’Ufficio nazionale del ministero e interessato le Unioni dei Comuni a cui spetterà la programmazione e l’attuazione operativa negli ambiti educati e assistenziali insieme agli enti nazionali e regionali accreditati per il servizio civile». Nei prossimi giorni, ha precisato Marzocchi, «il progetto verrà sottoposto all’esame del Comitato istituzionale per essere valutato e, successivamente, incontreremo anchei referenti tecnici locali per approfondire i contenuti e l’organizzazione». Nella progettazione dell’intervento saranno coinvolti i Comuni colpiti e il Terzo settore.

di Sofia Curcio

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