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Legambiente: “Comuni ricicloni”? Vince il nord, male il centro Italia

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ROMA. Riciclano tutto e si aggiudicano per il terzo anno consecutivo la medaglia del «Comune più riciclone d’Italia»: così Legambiente premia il piccolo centro del bellunese di Ponte nelle Alpi, provincia di Belluno. Tiene il nord, risultati meno positivi al sud. La maglia nera delle città è Roma.
COMUNI RICICLONI – I quasi 9mila cittadini del virtuoso paese veneto nel 2012 hanno differenziato l’87,7 % di quello che hanno buttato via (lo scorso anno era l’86,4) e guidano la classifica dei 1123 Comuni italiani premiati dall’associazione che dal ’94 fa una classifica dei più «ricicloni» (ma anche dei meno). La regione virtuosa è il Veneto, con 256 comuni hanno superato il 65% di raccolta differenziata, pari al 61,3%. Seguono Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia (257 comuni su 1546, 16,6 %), il Piemonte (179 comuni, 14,8 %). Il Nord Italia si conferma attento alla gestione di tutto il ciclo rifiuti, tra riciclo, riduzione e smaltimento.
I PEGGIORI – Risultati scadenti per il centro Italia: per Legambiente solo le Marche, con 36 comuni, superano il 65% di differenziata raggiungono il sesto posto nella classifica delle regioni. Peggiorato il Sud: lo scorso anno i virtuosi erano 118, nel 2012 si sono quasi dimezzati con solo 66 «ricicloni».
BUONI ESEMPI ANCHE AL SUD – Per la raccolta differenziata si distinguono Salerno e un comune della sua provincia.  Il  il piccolo centro di Tortorella (appena 563 abitanti, in provincia di Salerno) ricicla l’84,6%, quasi quanto la prima della classe Ponte nelle Alpi. Menzione speciale per Acerra, dove è in azione il termovalorizzatore: il comune alle porte di Napoli ha ricevuto il premio «Start up», con ottimi risultati per la raccolta differenziata, passando in poco più di un anno e mezzo dal 10% al 62% di raccolta differenziata.
CITTA’ – Stabili le grandi città che comunque non raggiungono il limite minimo del 65%. Milano resta intorno al 34%, ma c’è da essere fiduciosi: dal prossimo autunno riparte la raccolta dell’organico. A Torino, nei quartieri dove c’è il porta a porta, la differenziata supera il 60%. Buone sperimentazioni anche quelle fatte a Napoli e Palermo. Ma è Roma ad essere additata da Legambiente come «scandalosamente in emergenza pattume».

di Filippo Pernice

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