TORINO. Prendi un appartamento a Torino, a canone agevolato con internet e spese incluse, dividi la struttura con 3 o 4 coinquilini, uno dei quali con disabilità: supera gli stereotipi e condividi lo spazio per un anno accademico. Cosa accade? E’ l’iniziativa del progetto “Enjoy the difference” che, dopo un anno di sperimentazione, prenderà ufficialmente il via a settembre a Torino. Promosso dal servizio passepartout del Comune (servizi centrali per la disabilità fisico motoria), in collaborazione con la facoltà di Scienze dell’educazione e  l’associazione “La virgola”, l’iniziativa prevede la creazione di nuclei abitativi composti da studenti universitari e giovani affetti da disabilità. Un modo per sperimentare la coabitazione e superare l’esclusione sociale che troppo spesso coinvolge chi è affetto da disabilità.

COME PARTECIPARE – La possibilità di partecipare al progetto è riservata agli studenti che non abbiano superato i 30 anni di età, iscritti a una qualsiasi facoltà dell’ateneo torinese e che abbiano ottenuto almeno il 50% dei crediti previsti dal corso di Laurea di appartenenza. Tutto qui? Non solo. Ai giovani si chiede di restare a cena almeno tre sere a settimana, 10 ore settimanali di attività con la persona disabile e la disponibilità a gestire le piccole commissioni e a fare la spesa per i coinquilini disabili. Nessun obbligo per occuparsi delle prestazioni di tipo sanitario, legate all’igiene personale e alla cura della persona con disabilità.  «Il progetto – spiega Giada Morandi del servizio Passepartout – nasce per rispondere a due esigenze: da una parte il bisogno degli studenti fuorisede di trovare un’abitazione a prezzi calmierati e dall’altra quella delle persone con disabilità fisico-motoria  di fare un percorso di coabitazione al pari dei coetanei normodotati, ma al di fuori dei vincoli assistenziali. Il fulcro del progetto è quello relazionale: a livello di assistenza, gli studenti non hanno nessun obbligo nei confronti dell’inquilino disabile. Gli unici obblighi sono quelli di una normale convivenza tra giovani».

PRIMO ESPERIMENTO – Il primo appartamento di Etd è partito a ottobre 2011 La casa si trova in una zona centrale di Torino, servita da mezzi pubblici anche accessibili ed è composta da due camere (una doppia e una singola), una cucina con salottino e il bagno. Gli abitanti sono una studentessa di scienze infermieristiche, uno studente di Tecniche audiometriche ed una ragazza neolaureata con disabilità motoria: al momento sono in corso i colloqui per avviare i nuclei per l’anno 2012/13. La coabitazione non è lasciata al caso: i ragazzi sono seguiti nelle dinamiche relazionali da un educatore che li supervisiona due volte al mese. «La sperimentazione – continua Morandi – si è conclusa con successo: i ragazzi sono stati supervisionati due volte al mese da un educatore, che li ha monitorati per capire come evolvessero la dinamiche relazionali all’interno della casa. Tutti gli inquilini hanno riconfermato l’abitazione anche per il prossimo anno. Per la composizione dei nuclei – conclude – cerchiamo di seguire criteri di compatibilità: ad esempio per uno dei prossimi nuclei, in cui abiterà una ragazza non udente, abbiamo selezionato una studentessa che conosce la Lingua italiana dei segni».

di Luisa Corso

PER SAPERNE DI PIU’
Il sito del progetto 

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