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Status di apolide, c’è il ddl

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ROMA – La Commissione Diritti Umani del Senato in collaborazione con il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) hanno presentato il Disegno di legge sul riconoscimento dello status di apolide. L’apolide è un individuo che nessuno Stato considera come proprio cittadino e a cui, in assenza di un riconoscimento formale, vengono spesso negati diritti fondamentali. L’assenza di dati certi sulla presenza di persone apolidi, in Italia e nel mondo, rende questo fenomeno spesso sottostimato. Nonostante le difficoltà nel censire tali popolazioni, si stima che nel mondo vi siano dieci milioni di persone apolidi, di cui più di seicentomila in Europa. Quanto alla stima della popolazione apolide presente sul territorio italiano, vi sarebbero fino a quindicimila persone apolidi o a rischio apolidia.
IN ITALIA – Una recente indagine condotta dall’UNHCR raccoglie le opinioni dei bambini apolidi, in diversi paesi tra cui l’Italia, rivela che i problemi più comuni che devono affrontare incidono profondamente sulla loro capacità di godere dell’infanzia, di condurre una vita sana, di studiare e perseguire e soddisfare le loro ambizioni. L’Italia è uno fra i quattordici Paesi al mondo ad avere stabilito procedure per il riconoscimento dello status di apolide, tuttavia ostacoli burocratici e assenza di informazione spesso rendono tali procedure di difficile accesso. Come emerge dall’attività di supporto diretto alle persone e dalle ricerche sul campo condotte dal CIR l’attuale normativa presenta inoltre requisiti di accesso troppo tassativi che molte persone non sono in grado di soddisfare. Di fatto, gli apolidi in Italia continuano a incontrare difficoltà a vedersi riconosciuti i propri diritti. L’adozione di una legge organica efficiente e trasparente potrà garantire un maggior rispetto dei diritti umani in base agli standard internazionali nonché l’identificazione delle persone apolidi presenti sul territorio in modo assicurare loro il godimento dei diritti fondamentali e una vita dignitosa finché la loro situazione non si risolva con l’acquisizione della cittadinanza.
L’ITER – Il recente impegno assunto dall’Italia con l’approvazione della legge di adesione alla Convenzione sulla riduzione dell’apolidia del 1961 rappresenta un importante passo avanti per la tutela dei diritti delle persone apolidi, tuttavia per contrastare e prevenire questo fenomeno è necessaria e urgente una legge organica che renda le procedure di riconoscimento dello status di apolidia più efficaci ed accessibili. La Commissione Diritti Umani del Senato, l’UNHCR e il CIR auspicano che il Parlamento vorrà approvare tale legge in tempi rapidi, compiendo un ulteriore passo avanti nella tutela dei diritti umani e contribuendo in modo significativo allo sforzo della comunità internazionale a porre fine all’apolidia a livello globale.

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