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Sindaco di Riace arrestato, Salvini: «Mi fido più della magistratura che di Saviano»

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NAPOLI – «Prendo atto dell’arresto di un uomo che era diventato il simbolo del buonismo». Non appena si tocca l’argomento, il ministro degli Interni Matteo Salvini, in visita oggi a Napoli, non lesina il sarcasmo sull’arresto del primo cittadino di Riace, Domenico Lucano da parte della Guardia di finanza di Locri. Le manette scattate per il sindaco della cittadina calabra, con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, avevano già scatenato la reazione del leader della Lega sulla sua pagina Facebook, dove nelle prime ore di questa mattina aveva scritto: «Accidenti, chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l’Italia di immigrati!». E a chi, nella sala della prefettura a Napoli, gli ha chiesto come commentasse l’opinione dell’autore di “Gomorra” su quanto accaduto in Calabria, Salvini non ha esitato a rispondere: «Mi fido più della magistratura di Locri che di Saviano. Lui lo lascio ai suoi affari». Arrivato nel capoluogo campano per il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, il ministro degli Interni ha aggiunto: «Se qualcuno ha ritenuto di arrestare il campione dell’accoglienza me ne dolgo. Ma la Procura di Locri – ha aggiunto – avrà avuto i suoi elementi per farlo». Infine, l’augurio a Lucano delle «migliori fortune». «Non gioisco mai – ha concluso Salvini – quando per qualcuno scattano le manette». 
Intanto venerdì a Piazza Forcella (via Vicaria Vecchia) alle 19.30 sit-in di solidarietà per il sindaco del piccolo comune calabro. «L’arresto di Mimmo Lucano, sindaco di quella Riace modello d’integrazione possibile, è un pugno allo stomaco per chi come noi lotta per i valori di accoglienza e umanità – commenta Maurizio Del Bufalo, presidente del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli -. Mimmo doveva essere nostro ospite venerdì all’incontro “Riace – Catania – Roma. L’Italia che lotta per accogliere”, per dare il suo contributo al dibattito e raccontare la sua esperienza di cuore in un’Italia che è spinta all’odio per meri fini politici. Siamo in contatto in queste ore coi suoi avvocati per capire cosa stia accadendo, nel frattempo esprimiamo a Mimmo la nostra incondizionata solidarietà».

di G. C.

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