Connettiti con noi

News

Profit e No Profit, il legame possibile: «Servono reti e idee»

Pubblicato

il

Ascolta la lettura dell'articolo

Creare un legame solido tra Profit e privato sociale mondi che stanno sempre più interagendo tra loro, per trovare soluzioni che garantiscano sviluppo e crescita. A confrontarsi sulla questione, nel pomeriggio di ieri, in sala convegni Fideuram in via Domenico Morelli 7 a Napoli, realtà quali Lanificio 25, Fondazione Napoli Novantanove, NEA Napoli Europa Africa, Made in Cloister, Dedalus, Maestri di Strada, Fondazione Napoli est Ciro Colonna, Circolo del Remo e della Vela Italia, FAI Campania, Est(ra)Moenia, Friends of Naples, Città della Scienza e Circolo Tennis Villa. «La sfida di mettere insieme il mondo Profit con il mondo No Profit sarà vincente – sottolinea il presidente di Lanificio 25 Franco Rendano – se si stabiliranno dei rapporti virtuosi per Napoli, per la Campania, per l’economia civile che vogliamo promuovere».
Ma quale potrebbe essere una strada concreta da perseguire? «Rinnovare con la Generatività il vivere civile» puntando su «un’economia che tenga a mente i bisogni, la felicità della gente e quella degli operatori che lavorano nell’industria in modo da costruire una società migliore» risponde Rendano soddisfatto per il coinvolgimento da un lato degli «imprenditori» e dall’altro «le associazioni di Terzo Settore». Per Oscar Cardarelli, private banker di Fidearum, «il Profit e il No Profit si devono a nostro avviso incontrare dove i clienti decidono di investire i loro soldi non solo in un rapporto di rischio/rendimento ma che deve avere un’utilità di natura sociale. (noi già ora chiediamo, nelle nostre interviste, qual è il loro punto di vista su questo aspetto)».
Il manager aggiunge: «Vorremmo riuscire a legare le anime del risparmio con le anime della società civile, del volontariato essendo presenti con i propri risparmi purché abbiano ancora un senso su rischio/rendimento ma anche in una funzione sociale».
Ma in che modo? È la domanda che appare lecito fare. Attraverso la «costruzione di una rete – risponde Cardarelli – Il problema non sono i soldi ma le idee che hanno la capacità di produrre un reddito che sia funzionale alle aspettative dei clienti e ai risparmi. Ci vuole buona volontà ma deve fare la propria parte la società civile, che ha già fatto la propria parte nella riqualificazione di alcuni quartieri di Napoli, pensiamo ad esempio al Rione Sanità e non solo. È proprio la società civile ad avere le idee giuste, anche rispetto a chi fa master, formazione o che studia i numeri».
di Antonio Sabbatino
Clicca per commentare

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe piacerti

Gravetti 7 mesi fa

Napoli Profit-Non Profit. Possibili alleanze e sinergie tra aziende private e terzo settore sociale

Gravetti 11 mesi fa

“La Bella Piazza”…Garibaldi: a Napoli progetto di co-gestione per cancellare il degrado e recuperare gli spazi urbani

medolla 5 anni fa

La scuola ai tempi della pandemia, Maestri di strada: «necessaria una didattica attiva e la completa riprogrammazione delle attività»

medolla 6 anni fa

“Grammatica dell’integrazione”: la cooperativa Dedalus presenta il libro di Vinicio Ongini

Dall'autore

Gravetti 16 ore fa

“MIA CARA MIMÌ” Concerto-spettacolo per celebrare le donne con la voce di Mia Martini

Gravetti 21 ore fa

A Cercola inaugura il Baraonda Cafè: un bar sociale gestito da ragazzi con autismo

Gravetti 21 ore fa

Bandiere di pace su barche di speranza. Dal Mediterraneo a Gaza, anche Napoli e la Campania sostengono la Global Sumud Flotilla

Gravetti 1 giorno fa

“Stazione Quiescenza”, dove tutti i lavoratori vogliono giungere…

Agenda

medolla 15 ore fa

“In Pellegrinaggio a Gaza”, l’appello a Papa Leone per portare cibo e medicine in Palestina

Gravetti 21 ore fa

Bandiere di pace su barche di speranza. Dal Mediterraneo a Gaza, anche Napoli e la Campania sostengono la Global Sumud Flotilla

Gravetti 4 giorni fa

“L’invisibile filo rosso”: il film campano presentato a Venezia che accende i riflettori sulla sofferenza psichica

medolla 6 giorni fa

L’Agenda 2030 raccontata, con opere d’arte urbana, sui muri di New York

Salta al contenuto