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“Non lasciateci soli” Il grido d’aiuto dei pazienti dializzati
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Come posso sottopormi al trattamento di emodialisi se sono in quarantena? Come verrà rispettato il divieto di assembramento durante il trattamento? Cosa succede se contraggo il coronavirus? Queste e tante altre domande ogni giorno nefropatici, dializzati, trapiantati ed altri soggetti altamente a rischio rivolgono ai membri dell’Associazione Nazionale Emodialisi e Trapianto, che opera su tutto il territorio nazionale.
La necessità di rispettare i divieti ministeriali atti a prevenire il contagio da Covid-19, genera forti preoccupazioni, soprattutto se si tratta di soggetti altamente a rischio. Il problema nasce nel momento in cui un dializzato, che deve sottoporsi necessariamente a periodiche sedute di emodialisi, non può recarsi in apposite strutture sanitarie. Parliamo di pazienti che oltre a dover affrontare le problematiche del trasporto, igiene e quant’altro, risultano positivi al Covid 19 e non possono recarsi nelle strutture ospedaliere per sottoporsi regolarmente alle terapie.
“Sarebbe opportuno, innanzitutto, conoscere i piani di emergenza previsti per i centri di emodialisi, e le principali indicazioni, affinché siano approntati in tutte le Regioni e nella generalità dei territori interessati. Ma abbiamo bisogno di risposte” ”- sottolinea Il Presidente A.N.E.D., spinto dalle tante richieste di aiuto, nella lettera indirizzata al Ministro della Salute, l’on. Roberto Speranza, sollecitando il delicato tema dei centri dialisi durante l’emergenza Covid-19.
Dove portare i pazienti positivi che oltre a dover fare dialisi, nello stesso tempo devono essere trattati con i medicinali giusti?
La disperazione prende il panico, soprattutto dopo il primo allarmante caso verificatosi Domenica sera a Palma Campania, e per fortuna giunto a lieto fine dopo il repentino intervento delle forze dell’ordine.
Lo scopo dell’Aned è quello di sollecitare l’attivazione di tutti, comprese le istituzioni, affinché i pazienti vengano tutelati nella maniera più idonea. Non dimentichiamo che i dializzati già in situazioni normali vivono grandi disagi e limiti.
” Chiediamo che nel più breve tempo possibile vengano attrezzati centri di dialisi solo per i pazienti positivi su tutto il territorio generale” ribadiscono i membri dell’associazione, con la possibilità di avere disposizioni da poter trasferire ai pazienti nefropatici, dializzati e trapiantati di tutti gli organi e tessuti.
di Lucia La Marca