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Emergenza covid – 19, al via la distribuzione di alimenti all’Albergo dei Poveri

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Una prima distribuzione di 60 cestini contenenti pasta, secondo, contorno, frutta e bottiglia d’acqua che, con l’inevitabile passaparola, potranno diventare anche 100 nei prossimi giorni. L’Albergo dei Poveri, almeno in parte, torna alla sua vecchia e antica connotazione sociale a favore dei più deboli divenendo da oggi 3 aprile altro punto di smistamento di pasti in favore di fissa dimora, clochard, immigrati e le altre categorie più a disagio oltremodo in questo periodo emergenziale da Coronavirus.
A portare avanti l’iniziativa il coordinatore delle mense della Caritas della Diocesi di Napoli Gianni Scalamogna insieme ai volontari delle parrocchie presenti sul territorio di Stella San Carlo all’Arena San Tarcisio, Nostra Signora di Lourdes, Santissimo Crocifisso e Santa Rita e San Giovanni e Paolo. A sostenere il momento di solidarietà anche il Camper, cooperativa che lavora in appalto con il Comune di Napoli occupandosi di senza fissa dimora e immigrati. «Ci sembrava opportuno distribuire pasti in questo luogo simbolico anche per una questione logistica. Lo scalone dell’Albergo dei Poveri è ampio e così non avremo più le proteste dei residenti giustamente preoccupati dagli assembramenti formatisi molto spesso nei pressi delle mense dove prima avvenivano le distribuzioni» afferma Scalamogna. A chiedere aiuto, in fila già mezzora prima dell’orario indicato per l’inizio della distribuzione, soprattutto cittadini stranieri, soprattutto nordafricani ma anche provenienti dall’Est Europa di punto in bianco senza più il proprio impiego di badanti o muratori, senza lavoro e un posto dove stare. Ovviamente non mancano gli italiani, alcuni dei quali ospitati dal dormitorio pubblico del Comune di Napoli e delle altre strutture convenzionate.
«Sicuramente ci aspettiamo un aumento delle persone che cercano di ricevere i cestini qui a piazza Carlo III – aggiunge Gianni Scalamogna – ma siamo pronti ad offrirglieli facendo la nostra parte. Molte delle persone aiutate le conosciamo già e sanno dove trovarci». Anche le famiglie italiane, in numero considerevole oramai neo povere perché i componenti sono rimasti senza lavoro, sceglieranno di recarsi dinanzi all’Albergo dei Poveri? «No, preferiscono venire in punta di piedi nelle parrocchie perché provano vergogna a trovarsi di punto in bianco a dover chiedere aiuto». Una percentuale sull’aumento di queste famiglie senza oramai la possibilità di sbarcare il lunario? «Siamo nell’ordine anche del 300% e oltre», conclude il coordinatore delle mense della Caritas della Diocesi di Napoli.

di Antonio Sabbatino

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