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Boscoreale, concesso il primo bene confiscato. Diventerà un centro per la lettura per bambini e adolescenti, un polo culturale della città, uno spazio aperto alle scuole, parrocchie ed enti di terzo settore

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Da simbolo di illegalità a luogo di cultura. In un bene confiscato nascerà a Boscoreale un centro per la lettura a servizio della comunità.
Firmata la convenzione tra il Comune e l’associazione Eiraionos Aps per l’affidamento e la gestione di un bene confiscato. È la prima volta che l’ente pubblico vesuviano, guidato dal sindaco Pasquale Di Lauro, concede un’immobile sottratto alla criminalità organizzata: si tratta di un locale commerciale a via Papa Giovanni XXIII che diventerà un centro di educazione alla lettura e alla genitorialità, particolarmente rivolto alla preadolescenza, un polo culturale dove si potranno tenere dibattiti e presentazione di libri, ma anche un luogo di aggregazione al servizio delle scuole, delle parrocchie e degli enti di terzo settore. I lavori di adeguamento dello stabile inizieranno nelle prossime settimane, così da rendere gli spazi accoglienti e funzionali alle diverse necessità. L’affidamento è avvenuto a seguito di un bando comunale dove si è presentata Eiraionos con il suo progetto di rifunzionalizzazione degli spazi.
“Con l’affidamento di questo primo bene confiscato alla criminalità, restituiamo alla comunità di Boscoreale un luogo che non solo rappresenta un simbolo di legalità, ma diventa anche un polo di crescita culturale e sociale. Siamo convinti che investire nella cultura e nell’educazione dei giovani sia la chiave per un futuro migliore, e siamo felici di vedere che il nostro impegno sta già dando frutti concreti” – ha dichiarato il sindaco Pasquale Di Lauro.
“Ringraziamo l’amministrazione che ha creduto nell’importante progetto che guarda principalmente i piccoli e gli adolescenti, con un punto lettura che manca sull’intero comprensorio vesuviano”. Ha commentato la professoressa Isabella Manzo, presidente dell’associazione Eiraionos Aps, aggiungendo: “Una scommessa culturale in un momento storico di particolare disaffezione ai libri e alla lettura, in un territorio dove le percentuali di analfabetismo funzionale e giovani neet sono davvero preoccupanti. Siamo già a lavoro su due fronti: da un lato c’è l’adeguamento degli spazi per renderli il più funzionale possibile alla mission che avranno; dall’altro ci stiamo già impegnando per la creazione di una rete territoriale che tenga dentro tutti: scuole, parrocchie ed enti del terzo settore. Da sempre – ha concluso Manzo – siamo convinti che solo in sinergia si possono realizzare progetti”.
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