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Uno “swap party” per imparare a non sprecare

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Uno swap party per portare al centro di una città densamente urbanizzata, Portici in provincia di Napoli, la cultura del riuso, nella libertà e nel rispetto dell’ambiente, con un’occhio alla socializzazione e l’altro alle strategie per abbassare l’impatto ambientale in una società sempre più risucchiata dalla follia del consumismo più sfrenato.
È in sostanza questo il cuore dell’iniziativa organizzata da un collettivo autonomo di giovani e giovanissimi ragazzi del comune alle porte di Napoli che si è svolto – siamo già al secondo appuntamento – nel verde di Villa Mascolo.

Lo swap party, appunto la “festa dello scambio”, è una iniziativa aperta alla città, rivolta alla città, destinata e desiderata per la città e i cittadini, che presto verrà riproposta e portata in tour presso altre location. Non ci sono regole particolari. Chi decide di prendervi parte può farlo in completa autonomia e libertà, forse, a ben guardare, l’unica regola è quella di divertirsi.

A raccontare un po’ più nel dettaglio quel che è accaduto nei due appuntamenti che si sono appena conclusi è Florinda Verde, assessore al Verde e ai Parchi, che ha sposato gli intenti degli organizzatori aprendo alla possibilità di utilizzare uno degli spazi più belli della città della Reggia: «Lo swap party è una iniziativa incentrata sulla cultura del riuso e sulla prevenzione del rifiuto, organizzata da giovani e giovanissimi porticesi del collettivo Swap con alla guida Ilaria Incoglia, che stanno mettendo a servizio della collettività le proprie competenze e sensibilità. Il senso è scambiare con gli altri oggetti, libri, abiti. I bambini si sono divertiti tantissimo a scambiare giocattoli e a fare nuove amicizie, perché è chiaro che uno degli scopi dell’iniziativa è priorio quello di cogliere una bella occasione per socializzare e stare in mezzo agli altri in modo bello, sano, costruttivo e divertente».

Al momento sono due gli sponsor dell’iniziativa: Vinilica, un bar in centro città, dove possono essere anche ascoltati vinili, e un brand online, “S4ve second Life” che si occupa di dare una seconda vita a cravatte di lusso, trasformandole anche in gioielli e cinture, nell’ottica che nulla va sprecato, mai.

«È una autentica festa sempre molto partecipata – conclude Florinda Verde – contiamo che possa diventare, questa, una modalità che le persone possano comprendere ed adottare, non solo per un benessere e un ritorno sociale ed economico, ma anche e soprattutto da un punto di vista ecologico ed aggregativo».

di Nadia Labriola

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