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Il dramma dei migranti in fuga

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piscitelli4BOLOGNA  – Tanti gli spunti e i temi proposti in occasione di ProMiGrè, il festival delle migrazioni e delle genti organizzato da Arci Bologna e dall’associazione Progrè, con il contributo della CGIL di Bologna e dell’Università di Bologna. Per tutta la durata del festival sono state esposte all’Auditorium Enzo Biagi, in Sala Borsa, le mostre fotografiche di Giulio Piscitelli, Alessandro Penso e Simona Hassan, che raccontano per immagini storie dei migranti nei CIE e ai Prati di Caprara, il dramma dei migranti in Grecia e la vita delle seconde generazioni.
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Gli scatti di Giulio Piscitelli (www.giuliopiscitelli.viewbook.com) partono dai campi profughi in Tunisia, attraversano il mare insieme ad alcuni migranti su una barca diretta a Lampedusa, entrano nelle stanze spoglie degli alberghi dove i richiedenti asilo partiti dalla Libia hanno passato mesi di incertezza, e nei campi in cui il lavoro degli stranieri è sfruttato ai limiti della schiavitù. Le foto si spingono fino a dentro i CIE, con alcuni scatti inediti che saranno esposti per la prima volta proprio al ProMiGrÈ.
Il lavoro di Alessandro Penso (www.alessandropenso.com), “Adolescence Denied: Youth migrants in Greece”, illustra il dramma dei migranti in Grecia, perlopiù giovanissimi, costretti a nascondersi nelle aree industriali abbandonate e nelle vecchie stazioni per evitare di essere identificati in un paese dove viene rigettato il 99,5% delle richieste d’asilo. Gli scatti di Penso raccontano anche le discriminazioni e le violenze che i migranti subiscono, e il quotidiano tentativo di saltare su un camion o una nave per fuggire verso altri paesi. Con questo lavoro Alessandro Penso ha vinto il Terry O’Neill Award.
L’obiettivo di Simona Hassan (www.simonahassan.com) si concentra sui Prati di Caprara, la struttura bolognese che ha ospitato 130 profughi provenienti dalla Libia; a oltre un anno dall’arrivo i profughi vivono ancora in un limbo in cui non è dato avere alcuna certezza sul proprio futuro.

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