Aumenti fino al 30% sulle bollette dell’acqua a gestione Alto Calore, con 126 comuni interessati tra la provincia di Avellino e quella di Benevento. Un vero e proprio rischio stangata che si avvicina per tantissimi cittadini campani. I motivi? “Si parla spesso di gestione efficiente e contenimento di costi per gli utenti, ma purtroppo registriamo solo aumenti e poco approfondimento nel controllo delle gestioni”, spiega il Presidente della Federconsumatori Campania Giovanni Berritto. “Si deve però evitare che vi sia un addossamento finale di tutte le responsabilità agli utenti costretti a pagarne materialmente le conseguenze”.
L’associazione Federconsumatori Campania, intervenuta a tutela degli utenti della zona, ha già inoltrato una richiesta di chiarimenti all’Ente Idrico Campano che nelle prossime ore dovrebbe deliberare sul punto, avente ad oggetto, in particolare, chiarimenti sull’improvvisa impennata dei costi operativi dell’azienda, già precedentemente definiti e deliberati in passato.
“Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un possibile forte aumento delle tariffe idriche (pari al 30%) a fronte di un servizio reso all’utenza da anni carente e poco trasparente”, afferma Berritto.
“I costi operativi dell’azienda vengono ridefiniti in sensibile aumento, malgrado in passato già determinati e verificati e senza che, a nostro avviso, vengano adeguatamente giustificati i motivi”, insiste Berritto. Che aggiunge: “Non vi è a nostro parere adeguata rendicontazione circa gli investimenti che avrebbero dovuto essere già effettuati e ciò a fronte di un servizio che registra, invece, cicliche carenze idriche ed avrebbe bisogno di investimenti tempestivamente eseguiti”.
“Abbiamo inviato una specifica richiesta di chiarimenti all’Ente Idrico per approfondire un calcolo dei costi operativi che ci appare superficiale e poco documentato. Qualsiasi giustificazione verrà addotta, non possono sempre essere gli utenti a pagare per tutti. Attendiamo risposte, ma siamo preoccupati. Speriamo di ricevere ogni chiarimento e non escludiamo in mancanza di attivare, come già fatto in passato per altre gestioni, ogni azione a tutela dell’utenza”, conclude il presidente dell’APS.

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