A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) accende i riflettori su una delle conseguenze meno conosciute ma fortemente invalidanti dell’ictus cerebrale: il neglect o sindrome da eminegligenza spaziale.
Il neglect è un disturbo neuropsicologico che può insorgere in seguito a un ictus, in particolare quando viene colpito l’emisfero destro del cervello, coinvolgendo le aree parietali, temporali o frontali. Le persone affette da questo disturbo ignorano letteralmente una parte del proprio corpo o dello spazio circostante, come se non esistesse. Non si tratta di un problema visivo, ma di una vera e propria disconnessione percettiva e attentiva.
“Nonostante colpisca oltre il 50% dei pazienti con ictus a carico dell’emisfero destro, il neglect è ancora sottodiagnosticato e sotto-trattato; si tratta però di una problematica che può compromettere gravemente l’autonomia, la qualità della vita e il percorso riabilitativo. La persona che ne è affetta non riesce a percepire, rispondere o orientarsi verso stimoli provenienti dal lato opposto alla lesione cerebrale (più frequentemente il lato sinistro). Non si tratta di un problema visivo in senso stretto: l’occhio può essere perfettamente funzionante, ma il cervello ignora una parte dello spazio, ovvero è del tutto incapace di portare le informazioni provenienti da questo lato ad un livello sufficiente di coscienza, perché queste possano essere elaborate con consapevolezza” spiega il Dottor Mauro Mancuso, Direttore Area Dipartimentale Medicina Fisica e Riabilitativa -Azienda USL Toscana Sud Est e Direttore Centro ricerche della CRT-Clinica di Riabilitazione Toscana.
Quali sono i segni tipici del neglect post-ictus?
I segni variano in intensità, ma tra i segnali più comuni troviamo:
  • Mangiare solo metà del cibo nel piatto
  • Vestirsi o radersi solo da un lato del corpo
  • Scontrarsi con oggetti o pareti sul lato colpito
  • Non rispondere a stimoli o voci provenienti da un lato
  • Ignorare completamente la parte sinistra del proprio corpo
Quando si verifica?
Il neglect si manifesta quando il danno cerebrale interessa le aree coinvolte nell’orientamento spaziale e nell’attenzione selettiva.
Il neglect spaziale è un disturbo che può comparire dopo una lesione cerebrale come appunto un ictus, soprattutto quando l’evento colpisce alcune aree cerebrali dell’emisfero destro del cervello: questo disturbo può manifestarsi sin dai primi giorni dopo l’ictus, spesso già nella fase acuta, e in alcuni casi può persistere nel tempo.
Secondo l’interpretazione di Heilman, mentre l’emisfero sinistro controlla quasi esclusivamente lo spazio di destra, l’emisfero destro ha un ruolo predominante nell’attenzione spaziale sia destra che sinistra; per questo motivo le lesioni a destra producono neglect più grave e duraturo rispetto a quello procurato da lesioni cerebrali a sinistra.
Non esiste una “cura” unica per il neglect, ma la riabilitazione neuropsicologica è fondamentale e può includere:
  • Uso di prismi ottici per spostare il punto di fissazione del campo visivo
  • Training visuo-spaziale per stimolare l’attenzione sul lato colpito secondo la metodica di Pizzamiglio e coll.
  • Terapie con stimoli multimodali (suoni e luci)
  • Strategie comportamentali e tecniche compensative
“Il neglect è un nemico silenzioso: non provoca dolore e spesso non è evidente a chi non ha competenze specifiche – dichiara Andrea Vianello, Presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv. Le persone che ne sono colpite possono trascurare cibo sul lato sinistro del piatto, non riconoscere oggetti o persone alla loro sinistra o non vestirsi completamente da un lato. Spesso, questi comportamenti vengono scambiati per disattenzione o confusione. Con la nostra Associazione, che ha partecipato alla stesura delle Linee Guida per la Valutazione e Riabilitazione dell’Afasia e del Neglect recentemente pubblicate sul sito SNLG dell’Istituto Superiore di Sanità, vogliamo sottolineare l’importanza di una diagnosi precoce e di percorsi riabilitativi mirati, che includano le tecniche riabilitative come messo in evidenza dalle Linee Guida stesse. Non possiamo permetterci di trascurare le conseguenze cognitive e comportamentali, come il neglect, che spesso rendono difficile il ritorno a una vita indipendente”.
A.L.I.Ce. Italia Odv ricorda che l’ictus non è soltanto una questione motoria: il recupero delle funzioni cognitive, dell’attenzione e della percezione è fondamentale per una vera autonomia. Ignorare questo deficit rallenta o impedisce il recupero motorio e funzionale mentre un riconoscimento precoce consente di impostare un piano riabilitativo specifico, coinvolgere in modo efficace fisioterapisti, terapisti occupazionali e logopedisti e, infine, monitorare i progressi e adattare gli interventi, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone colpite da ictus e dei loro familiari nell’ottica di un completo recupero della partecipazione sociale.

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