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Portici, nasce il primo coro cittadino per abbattere i muri della solitudine e del pregiudizio

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Sono iniziate le audizioni per far parte del ‘Portici Choir’, primo coro della Città di Portici aperto a cantanti e strumentisti. Un’iniziativa voluta dall’amministrazione comunale con l’associazione ‘Musica Ribelle Ets’ e la cooperativa sociale ‘Seme di pace’. Un’opportunità dal chiaro obiettivo sociale, come spiega il consigliere comunale Davide Borrelli, promotore insieme a Grazia Buccelli: «Il primo coro della città di Portici è aperto a tutte le persone dai 18 ai 35 anni che amino la musica e vogliano approfittare di un’occasione di socialità – afferma – Abbiamo colto subito l’idea di ‘Musica Ribelle Ets’ e ‘Seme di Pace’ e ci lavoriamo dal luglio del 2019 perché siamo sicuri del riscontro da parte dei più giovani e della bontà delle sue finalità». Uscire di casa, allontanarsi dai social network, abbattere l’isolamento e, rispettando le misure di sicurezza, riunirsi con altri coetanei in un’esperienza comunitaria che aiuti ad abbattere il muro della solitudine: questo l’obiettivo del Portici Choir che prenderà vita attraverso una serie di tappe: prima le audizioni per componenti del coro e strumentisti, poi le selezioni e infine il ‘varo’. Sul sito del Comune di Portici è già stata pubblicata la manifestazione di interesse.

«Siamo consapevoli del momento difficile, soprattutto per le giovani generazioni – continua Borrelli – Si sta perdendo il confronto, ma anche l’espressività e la gestualità sono relegate tra quattro mura di casa. Ma questi elementi sono fondanti per una comunità, e per questo vogliamo restituirli attraverso il coro e la musica, attraverso i quali i giovani saranno insieme, potranno dialogare e misurarsi con una nuova esperienza».

Una volta entrati nel coro e nell’orchestra si potranno svolgere dei corsi che saranno completamente gratuiti e affidati a professionisti del settore: «Anche in questo senso – dice il consigliere Borrelli – questa è un’idea che va incontro a chi non ha mezzi per coltivare i propri interessi».

«Alla base del progetto non vi è solo l’amore per la musica – conclude Borrelli – ma la forte convinzione che attraverso questa possa abbattersi ogni tipo di barriera e pregiudizio e creare per i giovani del nostro territorio un luogo di incontro, cooperazione, interscambio culturale».

di Bianca Bianco

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