Il palazzo Donn’Anna, ancora oggi incompiuto, si erge a picco sul mare del litorale di Napoli ai piedi della collina di Posillipo. Alcune leggende narrano sia stato scenario delle infuocate notti di passione della regina Giovanna D’Angiò i cui amanti venivano , poi, gettati da una finestra o da una botola e le cui anime continuerebbero, ancor oggi, a vagare di notte.

Lo splendido palazzo fu, intorno al 1630, acquistato dalla famiglia Carafa di Stigliano e la duchessa Donna Anna Carafa ne avrebbe commissionato il restauro quasi volesse riconoscere alla  sua nuova proprietà rinnovato prestigio e sottrarlo alle dicerie di un passato oscuro.

Cosimo Fanzago, architetto al quale fu commissionato il lavoro, si propose di realizzare un punto d’ingresso sul mare e uno sulla via che si estendeva lungo la Costa di Posillipo. I lavori non furono ultimati perché l’ architetto morì durante la rivolta di Masaniello nel 1647. Una festa fu fatta per inaugurare il palazzo: lo spettacolo teatrale messo in scena vide protagonisti Donna Mercedes de Las Torres e Gaetano di Casapesenna. Il bacio tra i due, suscitò l’enorme gelosia di Anna Carafa , follemente innamora del principe. A tale evento segui la scomparsa di Donna Mercedes, forse uccisa o , secondo altri, divenuta suora.

Alcune storie tramandate negli anni dicono che  ancora si intravedono i fantasma dei due amanti impossibilitati a vivere la loro passione. Il palazzo Donn’Anna è tante cose: porto della malinconia per i cuori infranti che cercano, nel suo sontuoso sfacelo, un’impossibile pace per i loro tormenti, luogo privilegiato delle coppie innamorate, attrattiva per i turisti che amano fotografarlo. Senza dubbio per la vicinanza al mare, le storie che lo animano, la non compiutezza della sua struttura che suscita suggestione , rimane uno dei simboli della città di Napoli. Cattura lo sguardo, regala una carezza all’anima.

di Maria Rosaria Ciotola

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