Grandine al Nord e ondate di calore al Sud raccontano la nuova anomala normalità che caratterizzerà questa e le prossime estati italiane. A spaventare non sono solo le temperature roventi di questi giorni, ma anche gli imprevedibili eventi meteorologici, molto spesso fuori scala, che si abbattono con violenza distruttiva.
Il cambiamento climatico ha dato ennesima prova della sua distruzione nella sera di giovedì 20 luglio, sconvolgendo il mantovano. Chicchi di grandine grandi come arance hanno crivellato tetti degli edifici, pannelli fotovoltaici, parabrezza di automobili e colture orticole e viticole. L’immagine dei cappotti termici degli edifici dopo il passaggio della tempesta di grandine rimandano a immagini di guerra urbana. L’evento estremo del mantovano non è isolato, da inizio luglio in Lombardia si sono abbattute 70 grandinate che hanno provocato milioni di euro di danni. Solo pochi giorni fa, nel Nordest del Paese, una violenta tempesta di grandine si è abbattuta su tutte le province venete, causando ferimenti tra la popolazione e ingenti danni agli edifici e alle proprietà. Il Presidente della Regione, Luca Zaia, ha precisato che: “…è salito a 110 il numero delle persone ferite con traumi determinati dalla grandine, da cadute e da rotture di vetri.” E conclude: “Ringrazio ancora una volta i soccorritori ed i tecnici che sono intervenuti nell’immediatezza degli eventi e che continuano in queste ore nelle opere di ripristino e censimento dei danni”. Il versante meridionale dello stivale vive, invece, i problemi apposti: caldo soffocante e siccità. Una settimana, quella appena passata, da bollino rosso per Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma e Viterbo. Con temperature superiori ai 40°C, molte città italiane sfiorano la soglia di invivibilità per residenti e turisti. Due fenomeni opposti e apparentemente slegati, figli di un collasso climatico sempre più evidente. Anche davanti all’evidenza empirica però, l’attenzione al problema climatico sembra ancora appartenere esclusivamente alla comunità scientifica, non sufficientemente supportata da un’opinione pubblica che inizia solo ora a mostrare i primi segni di risveglio, pur tardivo e inefficace, e che, prevedibilmente, tornerà già a sopirsi ai primi freschi autunnali. Della risposta di Palazzo Chigi se ne fa portavoce il Ministro Salvini, che replica: “ Basta fare terrorismo”.
di Valerio Orfeo