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La Carta dei diritti alimentari per educare i più piccoli a mangiare bene

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È un successo in carta “Boom bun”, il panino colorato che racchiude tutti i principi della corretta proposta alimentare 4.0 a misura di bambino, ideato dalla giornalista Rosaria Castaldo, founder di Med in Eat e realizzato dalla chef e foodblogger Ornella Buzzone.
La giornalista napoletana, che tra le sue esperienze vanta importanti partecipazioni da degustatore e critico gastronomico per prestigiose guide, ha da sempre a cuore la salute dei più piccoli, tanto da aver radunato intorno ad un tavolo virtuale, un po’ di anni fa, un team di massimi esperti per la redazione e la sottoscrizione della Carta dei diritti alimentari per la crescita.
Quando Rosaria Castaldo pensò alla “Carta”, come  manifesto per una corretta e sana alimentazione, il padre della cucina italiana Gualtiero Marchesi, fu il primo a credere nel progetto.  «Oltre a Marchesi ed all’Alma, si aggiunsero anche il prof. Giorgio Calabrese ed il prof. Francesco Tonucci del Cnr fondatore della Città dei Bambini, tutti al lavoro per mettere a punto un documento che dettasse i principi ed i diritti dei bambini nel ricevere un’alimentazione adeguata», spiega l’ideatrice.
E’ il febbraio 2005, quando, presso Città della Scienza, tutti gli esperti partecipano alla presentazione e sottoscrivono il documento della Carta dei diritti alimentari per la crescita.  I capisaldi della Carta, riprendono i dettami della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia sottoscritta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel Novembre 1989. Dal 2005 ad oggi, innumerevoli sono state le presentazioni della Carta anche all’interno di grandi kermesse gastronomiche, per sensibilizzare, attraverso la risonanza mediatica, famiglie, ristoratori e chef. Dal 2016, la Carta dei diritti alimentari per la crescita, si è evoluta in un progetto anche commerciale, che ha l’obiettivo di incentivare, attraverso il Metodo Slurp Kids, la buona cucina per bambini anche nei ristoranti affinché, da esempio negativo, diventino pro-positivi attraverso proposte originali e replicabili dalle famiglie.

di Annatina Franzese

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