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Volontariato

Una partita di Serie A per i disabili in Tanzania

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BOLOGNA- Il Parma FC ha deciso di abbracciare la causa di Norberto De Angelis e di “LESS is more” contribuendo con una raccolta fondi che avverrà il giorno 6 ottobre 2013 in occasione della partita di calcio Parma – Sassuolo, il cui ricavato sarà devoluto al progetto. Prima della partita di campionato verrà fatta una presentazione del progetto.
LA STORIA- Norberto De Angelis è stato un volontario del CEFA Onlus – il seme della solidarietà, fu proprio durante la sua attività di volontariato che nel 1992 perse le due gambe in un incidente stradale in Tanzania, ma da allora non ha mai smesso di collaborare con l’associazione. Oggi si occupa di “LESS is more” un progetto che si occupa dei disabili in Tanzania dove sono considerati per lo più un peso. De Angelis attraverserà tutto il paese in handbike percorrendo un totale di 800 chilometri per abbattere i pregiudizi che oggi ci sono nei confronti dei disabili: la loro vita è doppiamente difficile perché non solo è difficile a causa della loro condizione ma anche perché la società tende a emarginarli soprattutto a causa delle superstizioni. Il volontario, mosso anche dall’amore per lo sport, vuole dimostrare che pur essendo disabili si è egualmente capaci di vivere per se stessi e anche per gli altri, come sta facendo lui. La traversata di De Angelis, divisa in 12 tappe, inizierà il prossimo 20 ottobre partendo da Matembwe per arrivare poi l’8 novembre a Dar es Salaam, ultima tappa del percorso.
IL PROGETTO-  “LESS is more” ha già ottenuto grandi risultati: ogni anno 110 persone ricevono assistenza fisioterapica; 65 ricevono visite mediche domiciliari; 45 persone non vedenti frequentano training di orientamento; 100 bambini frequentano lezioni in classi di supporto e partecipano ad attività ricreative e didattiche, mentre oltre 100 adulti possono incrementare le loro opportunità di reddito seguendo corsi di formazione professionale che gli consentono di trovare un impiego. L’inserimento nel mondo del lavoro, infatti, non significa soltanto reddito ma rappresenta soprattutto autonomia. Non è il primo progetto nato dalla collaborazione tra l’handbiker, unico al mondo ad aver percorso la route 66 in handbike, e l’associazione onlus: sono state organizzate altre raccolte fondi in occasioni di alcune partite di football, sport in cui eccelleva De Angelis prima dell’incidente.

di Norma Gaetani

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