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Ponte sullo Stretto, Legambiente: fallisce un’opera folle

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ponte_messinaMESSINA. Sulla mega opera voluta dal governo Berlusconi e’ calato il sipario. Venerdi scorso era il termine ultimo per la stipula dell’atto aggiuntivo al contratto vigente senza il quale gli accordi stipulati perderanno ogni efficacia giuridica. A meno di un ennesimo clamoroso colpo di scena (un eventuale stipula dell’atto aggiuntivo chiesto dal governo al contraente generale Eurolink e alla concessionaria Stretto di Messina, che concederebbe ulteriori due anni per la ricerca dei finanziamenti cancellando però la clausola penale di 500 milioni) si chiuderà finalmente una vicenda ritenuta “grottesca” da Legambiente e altre associazioni ambientaliste, e si procederà alla messa in liquidazione della Stretto di Messina, le cui fantasiose progettazioni sono costate agli italiani più di 300 milioni. “Il totale fallimento del progetto Ponte – ha dichiarato Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – dimostra definitivamente la bontà delle ragioni degli ambientalisti. Un’opera dal costo spropositato, che non avrebbe garantito alcun miglioramento del sistema dei trasporti a fronte di un colossale spreco di risorse, senza considerare l’elevatissimo rischio tecnico nel realizzare un’infrastruttura azzardata (non sono mai stati sciolti i dubbi già rilevati dalla commissione Via) in un area sismica. Ma quel che più conta è che sarà così salvaguardato il valore naturalistico e paesaggistico di una delle aree più belle del nostro Paese”. “Messa in soffitta l’insana idea del Ponte sullo Stretto – ha affermato Giuseppe Toscano, direttore di Legambiente Calabria – occorre adesso rilanciare il trasporto pubblico locale. La vita dei pendolari tra le due sponde dello Stretto è resa impossibile dalle carenze del trasporto marittimo veloce. Una gestione paradossale che, puntando sulla strategia delle grandi opere, ha abbandonato al proprio destino i collegamenti locali: per mancanza di fondi si potrebbe addirittura arrivare alla interruzione del servizio aliscafi, già carente, attualmente affidato al “Consorzio Metromare” ma in scadenza il prossimo giugno. Torna attuale la proposta lanciata da Legambiente: un’autostrada del mare sullo Stretto con biglietto integrato bus-aliscafo. Un’idea realizzabile con il contributo delle due Regioni coinvolte, a cui si chiede di rilanciare i collegamenti sullo Stretto anche con l’acquisto di due nuovi aliscafi”.
 
 

di Mirella D’Ambrosio

 

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