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A scuola senza interpreti: la protesta dei sordi

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NAPOLI. “Mio figlio ha fatto cinquanta giorni di assenza a scuola all’istituto professionale del Vomero, abbiamo ricevuto un richiamo dal preside”. La mamma di Vittorio racconta la storia di suo figlio, Vittorio, che non può ritornare tra i banchi di scuola. La sua storia è uguale a quella di altri 125 alunni sordi di Napoli e Provincia: dall’inizio dell’anno scolastico non è partito per gli studenti il servizio comunicazione in lingua lis.
NESSUNA CERTEZZA. A novembre sono ancora senza interpreti. Famiglie, bambini, docenti, assistenti sociali e operatrici del Cilis, Cooperativa interpreti di lingua italiana dei segni, sono scesi a piazza Matteotti per chiedere un incontro con le istituzioni provinciali per conoscere la data di inizio dell’assistenza comunicazione agli alunni. “Abbiamo incontrato la dirigente Clara Moscaritolo dell’assessorato delle Politiche Sociali – spiega Maria Rosaria Marano, responsabile del progetto della Coop Cilis – ha rinviato tutto a un nuovo incontro con il legale del comitato dei genitori per capire se entro lunedì possa essere riattivato il servizio. Al momento non abbiamo nessuna certezza. Agli alunni che hanno scelto di andare alla scuola pubblica, la Provincia non fornisce l’interprete. Noi abbiamo vinto un bando il 26 ottobre per fare questo servizio di interprete nelle scuole, nonostante l’iter sia tutto regolare, ancora non è stato attivato il servizio. A prescindere dalla spending review, questo è un servizio che rientra nella competenza della provincia in forma obbligatoria, da dare con l’inizio della scuola”.

di Federica Pugliese la Corte

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