NAPOLI. Si è svolta nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo la prima udienza preliminare, a porte chiuse, del procedimento sulla trattativa Stato-mafia. Sono dodici gli imputati su cui il gup Piergiorgio Morosini dovrà decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai pm Lia Sava, Antonino Di Matteo e Francesco Del Bene.  Dopo la presentazione di nove richieste di costituzione di parte civile il gup si è riservato, rinviando l’udienza al 15 novembre per dare modo alle parti di consultare i nuovi atti depositati dalla Procura. A chiedere di partecipare all’udienza sono il governo, il comune di Palermo, il centro Pio La Torre, il Prc, i familiari dell’eurodeputato dc Salvo Lima (del delitto, inserito nel procedimento sulla trattativa, è accusato il boss Bernardo Provenzano), l’ex capo della Polizia Gianni Di Gennaro, come vittima della calunnia contestata a Massimo Ciancimino, Salvatore Borsellino, per il movimento delle Agende Rosse e come familiare del magistrato ucciso dalla mafia e il sindacato di polizia Coisp.
Agende Rosse e le altre associazioni hanno indetto un sit-in davanti alle Procure per sostenere i magistrati di Palermo. A Napoli l’appuntamento era a piazzale Falcone e Borsellino, davanti Palazzo di Giustizia. Ha partecipato anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris

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