Il Consiglio comunale di Striano ha approvato all’unanimità una delibera con la quale chiede al Governo italiano di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina, così come è stato fatto in passato per lo Stato di Israele.
Una presa di posizione chiara e condivisa dall’intera assemblea, che intende contribuire, nel proprio piccolo, a rafforzare il cammino verso una pace giusta, duratura e fondata sul rispetto reciproco tra i popoli. La delibera invita l’esecutivo nazionale ad attivarsi anche in sede ONU per il pieno riconoscimento della Palestina come membro effettivo delle Nazioni Unite, così da creare le condizioni per un negoziato in condizioni di pari legittimità e sovranità tra le due parti.
L’atto impegna inoltre il sindaco Giulio Gerli a promuovere la medesima iniziativa presso gli altri sindaci del territorio e presso l’amministrazione regionale della Campania, con l’obiettivo di avviare un’azione comune di sensibilizzazione delle rappresentanze parlamentari.
A testimonianza concreta della solidarietà verso la popolazione civile di Gaza, duramente colpita dal conflitto, è stata decisa l’esposizione della bandiera della Palestina accanto a quella della pace presso la sede comunale.
Il Consiglio comunale ha ribadito la ferma condanna dell’attacco terroristico perpetrato da Hamas in territorio israeliano lo scorso ottobre, ma ha allo stesso tempo espresso forte preoccupazione per l’intensificarsi della risposta militare, che sta provocando una drammatica emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza.
Nella delibera si richiama inoltre l’attenzione sulla questione degli insediamenti israeliani nei territori occupati della Cisgiordania, giudicati dalle Nazioni Unite contrari al diritto internazionale umanitario. Tali politiche, si legge nel documento, rappresentano una delle cause che hanno alimentato la radicalizzazione, come evidenziato anche dal Segretario Generale dell’ONU António Guterres.
L’Amministrazione comunale di Striano riafferma così il proprio impegno per la promozione dei valori della pace, del dialogo e della convivenza tra i popoli, sostenendo con convinzione la prospettiva della soluzione dei due Stati, nel rispetto dei diritti e della dignità di tutti.