domenica, Aprile 2, 2023
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Sanità, volontariato pronto al cambiamento grazie all’accordo fra CSVnet e Federavo

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Valorizzare il ruolo del volontariato nei percorsi di cura delle persone, supportando l’impegno di migliaia di organizzazioni e cittadini che, soprattutto a seguito della pandemia, hanno risposto con interventi di assistenza innovativi ai bisogni crescenti della popolazione e delle categorie più fragili.

Sono alcuni degli obiettivi del protocollo d’intesa siglato tra CSVnet – l’associazione che rappresenta a livello nazionale ed europeo i 49 centri di servizio per il volontariato (Csv) attivi in Italia – e Federavo – federazione delle Avo territoriali (associazioni di volontariato ospedaliero) attualmente operative con oltre 221 sedi in 16 regioni.

Con l’accordo, della durata triennale, CSVnet e Federavo si impegnano in particolare a favorire una maggiore sinergia fra le associazioni socie di Federavo ed i Csv, promuovendo attività di formazione e ricerca, incentivando la partecipazione attiva di persone ed enti nei progetti di cura in ambito socio-sanitario e favorendo il dialogo con le istituzioni, diffondendo i valori della cittadinanza attiva e solidale anche grazie al supporto fornito da oltre 800 operatori nei 300 punti di servizio attivati dai Csv in tutta Italia.

“Gli ultimi anni di emergenza sanitaria ci hanno dimostrato quanto il volontariato sanitario sia parte integrante del processo di cura – dichiara Chiara Tommasini, presidente di CSVnet. Un impegno che va oltre la prestazione medica perché rimette al centro la dimensione umana e la relazione fra le persone. Il protocollo d’intesa con Federavo rappresenta un importante passo in avanti per supportare sempre di più e meglio le organizzazioni attive in questo ambito”.

“Siamo molto contenti di poter contare, grazie al protocollo di intesa col CSVnet, sulla collaborazione della rete dei Csv diffusa su tutto il territorio nazionale a supporto delle sedi territoriali AVO, in un contesto di profondi cambiamenti che costituiscono un’opportunità per dare pieno sviluppo al progetto AVO di vicinanza alle fragilità” – è il commento di Francesco Colombo, presidente di Federavo.

Fra le azioni previste dal protocollo d’intesa anche l’avvio di una cabina di regia per l’analisi dei bisogni delle organizzazioni territoriali e la progettazione di azioni che favoriscano, tra gli altri aspetti, il ricambio generazionale all’interno degli enti attivi in ambito sanitario.

Mungitura volontaria e impatto zero: ecco la stalla smart per le bufale campane

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Una nuova linea tecnologica che parte dal benessere animale per offrire prodotti di alto livello qualitativo e di sicurezza, e che, proprio grazie ad un controllo degli animali e della loro alimentazione, riesce anche a diminuire l’impatto ambientale dell’allevamento. È la mission del progetto Transfer, sperimentato dalla società agricola Lenza Lunga a Cancello ed Arnone, in provincia di Caserta. Tutto nasce dalla collaborazione tra Lenza Lunga, l’Università degli Studi di Napoli Federico II con il CeSMA (Centro Servizi Metrologici e Tecnologici Avanzati), il dipartimento di Medicina Veterinaria e produzione animale della Federico II e la società Gematica, con il supporto di TecUp e Knowledge For Business.

La sinergia ha permesso di sperimentare una Smart Farm bufalina perfettamente tecnologizzata grazie a sensori disseminati nella stalla e robot, con cui vengono automatizzate tutte le azioni necessarie per la cura e la manutenzione dell’allevamento. Le bufale spontaneamente decidono di andare nella zona di mungitura dove un robot in automatico inizia e finisce le operazioni in base a parametri controllati dai sensori. Gli stessi meccanismi vengono utilizzati per il cibo e la pulizia della stalla.

“La nostra è un’azienda di famiglia dove l’attività bufalina si svolge dagli anni Cinquanta – racconta Giuliano Cacciapuoti, amministratore di Lenza Lunga –. Dal 2000 con mio fratello abbiamo iniziato una fase di sviluppo per il miglioramento e il benessere animale con un occhio di riguardo all’innovazione tecnologica”. Così la famiglia Cacciapuoti ha portato avanti la tradizione di famiglia e locale con tutti i vantaggi che l’innovazione offre: “Le tecnologie migliorano il benessere delle bufale e questo le rende più produttive e in questo modo riusciamo anche a preservare il nostro territorio in termini di ambiente ed ecologia”.

La smart Farm di Lenza Lunga è un allevamento attento dal punto di vista energetico: “Presto saremo autosufficienti e abbiamo già un impianto di biogas con cui produciamo energia dal metano prodotto dalle deiezioni bufaline, senza immetterlo nell’atmosfera. Inoltre, abbiamo creato un prototipo su un robot di mungitura dove analizziamo tutte le fasi di vita dell’animale attraverso le analisi del latte e la respirazione dell’animale. Ogni volta che l’animale viene munto nel nostro robot gli viene fatto un check up completo: indicatori di stress, cortisolo, progesterone. E questo significa anche la certezza della bontà e qualità del latte”.

“Tutto si basa sul concetto di mungitura volontaria – spiega Gianluca Neglia, direttore del corso di laurea in Precision Livestock Farming (Zootecnia di precisione) della Federico II -. La stalla è divisa in una zona di riposo. Ogni volta che un animale si vuole spostare nella zona di alimentazione deve attraversare un percorso che è dotato di sensori che valutano da quanto tempo non è stato munto. Se sono passate almeno sei ore il cancello si apre in direzione del robot di mungitura. In caso contrario il cancello si apre verso la zona di alimentazione. La grande innovazione del Progetto Transfer è stata l’implementazione del robot di mungitura grazie ai sensori: nel robot c’è una termocamera che valuta lo stato di salute della mammella e inoltre un sistema di rilevazione delle emissioni di metano, e due centraline meteo, che valutano temperatura e umidità nella stalla che influisce sul livello di stress delle bufale”.

Con Gematica, capofila del progetto Transfer, è stata poi creata una piattaforma informatica all’interno della quale confluiscono tutti i dati provenienti dai diversi sensori. “Vantiamo molti sottosistemi che generano dei dati indipendenti – dice Vincenzo Reccia, responsabile tecnico di Gematica –. Gematica li ha messi insieme in modo tale da avere un unico pannello che evidenzia oltre la produzione giornaliera dell’animale, il suo stato di salute e in questo modo aggrega le informazioni di due sottosistemi indipendenti. Questo ci permette di dare uno strumento decisionale al produttore anche ad esempio per fronteggiare situazioni come la mastite dell’animale. Il dato dell’immagine termica con altri dati si può anche iniziare a predire un fenomeno che può verificarsi nella stalla”.

“Il progetto Transfer mira a evidenziare il ruolo delle tecnologie abilitanti nell’ambito del paradigma 4.0 nel settore dello smart farming e della zootecnia di precisione – conclude Leopoldo Angrisani, direttore CeSMA – In questo modo le attività possono avere una ricaduta importante con aspetti sia economici ma soprattutto di valorizzazione del mercato delle aziende che spingono in quella direzione. Il prodotto che ne deriva è certificato in maniera automatica e soprattutto può dare al produttore delle informazioni che può rivendere in maniera diretta sul mercato”.

Fondamentale per il progetto il supporto di Tec Up e Knowledge for Business che oltre ad aiutare i partner nella ricerca dei finanziamenti e nella gestione, ha contribuito alla valutazione del life cycle assessment, l’analisi del ciclo di vita del prodotto, il modo migliore per valutare la sostenibilità ambientale di un progetto.

“Mappa fantastica”, prorogata la mostra in programma al MANN

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Prorogata l’apertura della mostra “Mappa fantastica” di Tommaso Moscarelli, in programma al MANN fino al 3 aprile, artista formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, attivo nel gruppo della Linea del Cuore. Il progetto di allestimento è curato da Giovanni Ortica e Teresa Di Monda, l’organizzazione è a cura di Nakote Aps. La mostra è visitabile gratuitamente, previa prenotazione all’indirizzo  infonakote@libero.it , nella mail è necessario specificare il giorno, il numero di accessi richiesti e l’orario. Per l’accesso è necessario attendere la mail di conferma.

Note sul progetto – La Linea del cuore ha coinvolto un gruppo di persone (pazienti, educatori, volontari e artisti) che si è trasformato in un gruppo di lavoro in uno dei momenti più difficili della nostra storia recente, il lockdown a causa della Pandemia. Queste persone hanno attraversato luoghi nei quali sono stati protagonisti e fruitori di attività artistiche (teatro, musica, poesia, arti visive).

Il gruppo ha partecipato ad una molteplicità di laboratori, realizzati presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e l’Osasi WWF Cratere degli Astroni, che hanno aperto le loro porte alla fragilità, accogliendola durante la fase di chiusura dovuta alla pandemia da Covid19.

Laura Ottieri ha seguito ogni momento dei laboratori con la telecamera in spalla, narrando , in questo modo, un piccolo frammento di vita. Si tratta del racconto della guerra intima e personale che ogni persona – non solo chi è affetto da disturbi della sfera che comprende la salute mentale – sperimenta nel proprio vissuto, il conflitto con cui si sveglia ogni mattina e la costante ricerca di una pace interiore. È questa la pace che i componenti del gruppo hanno trovato, a tratti e in maniera mai definitiva, nell’arte.

Il percorso laboratoriale vuole sancire un principio, che non deve essere inteso e cristallizzato nei termini di un percorso terapeutico: vi sono tante difficoltà oggettive, ma sostenere una passione ha un ruolo fondamentale nella cura, percorrere la strada della cultura e dell’arte, accrescere la relazione con la Natura è imprescindibile per qualsiasi percorso riabilitativo e di inclusione.

Il Gruppo ha indagato le chiusure relative alle proprie fragilità, lo stigma che caratterizza la malattia mentale, quell’immobilismo agghiacciante che caratterizza la vita quando si entra in  una dimensione diversa rispetto all’ordinario e si trova, alla fine, un proprio equilibrio. Per il gruppo Linea del Cuore è stata resistenza(resilienza).

l Miserere di Carlo Faiello, dedicato a Don Peppe Diana

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Torna, in occasione della Pasqua 2023, il Miserere del maestro Carlo Faiello con protagonista Isa Danieli. Lo spettacolo, in forma di Teatro/Concerto a cura de Il Canto di Virgilio, viene replicato con successo da 8 anni a Napoli ed è un appuntamento fisso delle festività pasquali.

Quest’anno il Miserere è dedicato a Don Peppe Diana, il prete di Casal di Principe ucciso dalla camorra il 19 marzo del 1994 perché aveva incitato i suoi concittadini a ribellarsi allo strapotere dei clan. L’evento, fissato per mercoledì 5 aprile 2023 alle ore 20 nell’ Abbazia di San Lorenzo fuori le mura ad Aversa (Caserta), è promosso in collaborazione con il Comitato don Peppe Diana e con il patrocinio morale del Comune di Aversa. “E’ un’occasione straordinaria”, dichiara Salvatore Cuoci, coordinatore del Comitato –  un evento di preghiera e di ringraziamento, un invito a continuare ad essere sentinelle e profeti per vegliare l’aurora, per dire sì alla vita, ad accettarsi con i nostri limiti e le nostre  aspirazioni”.

Giovedì 6 e venerdì 7 Aprile 2023 alle ore 20 invece come da tradizione il concerto replicherà a Napoli alla Domus Ars di via Santa Chiara.

Venerdì 31 marzo, inoltre, ci sarà una anteprima del Miserere nella Chiesa di Maria Santissima Desolata a Bagnoli (Napoli) alle ore 19.

Il Miserere- L’opera di Carlo Faiello è un ‘Oratorio laico’, una ‘Cantata sulla Passione’ ispirata alle antiche processioni e cerimonie del Sud Italia, basata su una serie di ricerche e elaborazioni su parte del repertorio musicale para-liturgico di tradizione orale della regione Campania, pone l’attenzione sui canti e le liturgie del Cilento Antico, Zona Vesuviana, Terra di Lavoro, Costiera Amalfitana e Irpinia. Un flusso sonoro di “canto sacro” – di materia linguistica dialettale e non, di musica etnica, di modalità lessicali e gestuali – carico di significati e di stratificazioni.  A ciò si aggiungono le composizioni originali del musicista napoletano.

Tra i pezzi cantati da Isa Danieli, nel ruolo della Madonna ci sono: “Rose e spine”, “Sento l’amato Figlio”, “Sona ca sceta”. Sul palco anche cinque voci straordinarie: Patrizia Spinosi, Monica Assante di Tatisso, Marianita Carfora, Elisabetta D’Acunzo e Antonella Maisto. Preziosi i distillati sonori del Quartetto Santa Chiara: Giuseppe Di Colandrea al clarinetto; Antonello Grima al violoncello; Pasquale Nocerino al violino; Eco Puccini alla chitarra.Testi e Musiche Carlo Faiello.

Il contenuto del Miserere – Cantare la Passione purtroppo, è sempre profondamente attuale, perché, come è risaputo, narra la storia di una madre che assiste alla tortura e all’uccisione della propria creatura. Ho scelto di dedicare la rappresentazione di questa edizione a Don Peppe Diana, perché il suo sacrificio ha lasciato un segno profondo non solo nella nostra Regione.

Come Cristo ha avuto il coraggio di fare una scelta differente denunciando una realtà criminale e prepotente che in molti ancora fingono di non vedere”spiega Carlo Faiello.

“E’ sempre una grande emozione essere protagonista nei giorni delle sacre rappresentazioni della settimana santa. Quest’anno sarà ancora più commovente, perché il dolore di Maria per la morte del Figlio sarà un’occasione per ricordare tutte quelle madri a cui è stato sottratto un figlio come Don Peppe Diana, morto per amore del suo popolo, la cui voce, dal giorno del suo assassinio, è diventata un grido che incessantemente scuote le nostre coscienze”, dice Isa Danieli.

Mission Bambini avvia la campagna “Diario di Classe”: 8 fumetti per raccontare le emozioni

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Ogni giorno è uno strazio. La mamma mi porta a scuola e non voglio che vada a lavorare. Vorrei stare con lei tutto il giorno. Oggi in classe è arrivata Giulia, l’educatrice che ci fa fare dei laboratori con disegni, giochi e robot, ma oggi sono troppo triste perché mamma tornerà tardi.

Si apre con queste parole “Voglio essere un pianeta” il primo degli 8 fumetti che compongono Diario di Classe, la nuova campagna promossa da Mission Bambini per dare voce alle emozioni e ai sentimenti di studentesse e studenti delle scuole primarie e secondarie che partecipano alle attività che la Fondazione organizza in 7 scuole primarie e secondarie di Milano, Padova e Napoli. (Qui il link per vedere il fumetto completo “Voglio essere un pianeta”).

Seguendo il calendario scolastico, da marzo fino a dicembre, ogni mese verrà pubblicato online sui social della Fondazione un nuovo fumetto incentrato su un tema specifico tra quelli affrontati tramite i progetti che porta avanti nelle scuole: povertà educativa, benessere psico-emotivo, dispersione scolastica.

Gli 8 fumetti sono il frutto della delicata mano della giovane illustratrice Susanna Morari che, attraverso il linguaggio del fumetto, rielabora e dà forma ai pensieri e alle esperienze di bambini e ragazzi. L’obiettivo è realizzare un racconto collettivo, un vero e proprio Diario di Classe condiviso che raccoglie testimonianze e racconti di studentesse e studenti, accogliendo le loro preoccupazioni ed esperienze legate alla vita a scuola.

“Quando ho ricevuto la richiesta di collaborazione da parte di Mission Bambini mi sono sentita molto lusingata: i temi che trattano sono temi che a me stanno molto a cuore e avere la possibilità di prendere parte a un progetto del genere è stato davvero bellissimo”, racconta Susanna Morari. “Quando poi ho letto il primo testo su cui lavorare ero senza parole, entrare nel concreto e leggere questi racconti mi ha toccato molto, spero tanto di riuscire a tradurre queste parole in immagini altrettanto forti e degne dell’attenzione che meritano.”

Il lavoro di Mission Bambini nelle scuole si fonda sul principio secondo cui “un bambino che sta bene è un bambino che apprende di più” e, in particolare, la campagna Diario di Classe, si concentra su tre specifiche linee di intervento.

 La prima è realizzata in collaborazione con l’Università di Padova, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, e prevede l’inserimento di un gruppo di professionisti che, in stretta collaborazione con il corpo docente e i genitori, lavora quotidianamente per migliorare il benessere psico-emotivo di studentesse e studenti. Durante i laboratori vengono promosse una serie di attività per aiutarli a imparare a comprendere e regolare le proprie emozioni, gestire lo stress, sviluppare la capacità di socializzare e regolare il proprio comportamento creando delle relazioni sociali positive e durature. Il secondo ambito di intervento afferisce a “Stringhe: piccoli numeri in movimento”, progetto selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorileSi tratta del primo progetto in Italia che unisce educativa digitale e motoria ed è rivolto a bambini dai 5 agli 11 anni che vivono in contesti di fragilità delle periferie. Realizzato principalmente all’interno e in collaborazione con il sistema scolastico, prevede l’introduzione di attività che si basano sull’uso combinato del coding e della robotica con la psicomotricità e l’attività sportiva.

La terza linea di intervento si concentra sulla prevenzione della dispersione e dell’abbandono scolastico: la dispersione scolastica è un fenomeno complesso e particolarmente diffuso in Italia. I dati dicono che la percentuale di abbandono complessivo per la scuola secondaria di I grado è stata dello 0,64% (pari a 10.938 alunni); mentre per la scuola secondaria di II grado questo dato ammonta al 3,79% (pari a 98.787 alunni).

In totale, dunque, sono circa 110.000 gli studenti che abbandonano annualmente la scuola italiana, oltre a quelli che si perdono nel passaggio dal primo al secondo ciclo (dati Ministero dell’Istruzione e del Merito 2021). Mission Bambini si occupa di accompagnamento allo studio, orientamento ed empowerment, affiancando anche i genitori e gli insegnanti perché abbiano una sempre maggiore consapevolezza del proprio ruolo e della propria efficacia educativa.

ALLARME DISAGIO PSICOLOGICO IN ITALIA: NEL 2022 OLTRE 110MILA RICHIESTE D’AIUTO A TELEFONO AMICO

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Oltre 110mila richieste di sostegno nel solo 2022 e segnalazioni di malessere emotivo più che raddoppiate nell’arco degli ultimi tre anni, con un forte aumento di contatti da parte dei giovani e una tendenza in netta crescita. A lanciare l’allarme, in occasione della Giornata Mondiale della Salute che ricorrerà il prossimo 7 aprile, è l’organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia, che da oltre 50 anni, attraverso oltre 500 volontari distribuiti in 20 sedi su tutto il territorio nazionale, si prende cura di coloro che attraversano un momento di fragilità emotiva aiutandoli a superare le tensioni e a ritrovare il benessere emozionale attraverso l’ascolto e il dialogo.

«Negli ultimi tre anni – spiega la presidente dell’organizzazione Monica Petra – abbiamo riscontrato una forte crescita, iniziata con la pandemia da Covid-19: le richieste di aiuto sono raddoppiate rispetto al 2019 e continuano a crescere, nell’ultimo anno abbiamo registrato una ulteriore crescita del 9% rispetto al 2021 e oltre 50mila nuovi utenti, ovvero persone che in passato non avevano mai sentito l’esigenza di rivolgersi al servizio, gestendo una media di una richiesta di aiuto al minuto. Stiamo vivendo un momento di forte fragilità emotiva, ma anche di maggiore propensione alla richiesta di sostegno: una tendenza che è importante incoraggiare, perché parlare con qualcuno, anche in forma anonima, ed essere ascoltati può aiutare a contrastare lo sviluppo di disagi più marcati e complessi da affrontare».

La sfera emotiva e psicologica è una componente fondamentale dell’individuo e può influenzare anche lo stato di salute. «Un disagio psicologico può fare male quanto uno fisico», sottolinea Maurizio Pompili, professore ordinario di Psichiatria dell’Università di Roma La Sapienza, direttore della UOC di Psichiatria al Sant’Andrea di Roma. «Bisogna sempre ricordarsi che siamo un tutt’uno di mente e corpo – aggiunge – è necessario non trascurare mai i segnali di malessere psicologico, che, a cascata, si ripercuotono su tutta l’esistenza dell’individuo».

Telefono Amico Italia supporta emotivamente le persone in difficoltà attraverso tre modalità di ascolto riservate e confidenziali: colloquio telefonico attraverso il numero unico nazionale 02 2327 2327, attivo 365 giorni all’anno dalle 10 alle 24; Mail@mica, alla quale è possibile accedere attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it e WhatsApp Amico, raggiungibile via chat al 324 011 72 52 tutti i giorni dalle 18 alle 21. Gli ultimi due servizi sono utilizzati prevalentemente dagli under 26, le cui richieste di sostegno sono in forte aumento.

I DATI DI TELEFONO AMICO. Nel 2022 sono state più di 20mila le ore trascorse dai volontari con le persone in cerca di aiuto, a fronte dei 7.830 e 12 minuti del 2019, con una media di 186,4 telefonate al giorno.

Gli utenti che si rivolgono al numero unico nazionale sono prevalentemente uomini, a differenza della chat e della mail, e l’età è più alta degli altri servizi. L’utente tipo ha tra i 46 e i 55 anni, è disoccupato, vive da solo e proviene dal Nord Ovest. Un profilo completamente diverso da quello che emerge dal servizio Whatsapp: l’utente medio è una giovane donna dai 26 ai 35 anni, studentessa che vive in famiglia. Per quanto riguarda le problematiche di chi contatta Telefono Amico Italia sia via telefono che via chat prevalgono quelle legate all’area del sé: in particolare, chi telefona accusa soprattutto solitudine e bisogno di compagnia, chi scrive in chat manifesta, invece, principalmente, problematiche esistenziali e disagio psicologico.

Nel 2022, inoltre, c’è stato un forte aumento di richieste d’aiuto via mail: dalle più di 1.200 mail del 2021 alle oltre 2.000 del 2022, circa il 68% in più e si è registrato un aumento del 107% di utenti del servizio. Gli utenti sono per la maggior parte donne (il 63%), vivono in famiglia, sono studenti (21%). Al primo posto con il 20% sono giovani dai 19 ai 25 anni, al secondo posto dai 26 ai 35 anni con il 13% e al terzo posto dai 15 ai 18 con il 9 %. I problemi sono l’area del sé, la relazione, il senso di emarginazione.

IL MALESSERE DEI GIOVANI. «Tra il 2020 e il 2021, come confermano i dati Istat 2022, si registra una deflessione dell’indice di salute mentale tra i ragazzi tra i 14 e i 19 anni rispetto all’andamento degli anni precedenti, soprattutto tra le ragazze», spiega Michela Gatta direttore dell’Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedale-Università di Padova. «È davvero molto importante riconoscere e curare tempestivamente i problemi di salute mentale nei giovani per intervenire subito e sostenerli nel loro sviluppo – aggiunge – Non bisogna dimenticare che la maggior parte dei disturbi psichiatrici dell’età adulta ha origine in infanzia e in adolescenza».

I SEGNALI DI ALLARME.  I segnali di allarme di un malessere psicologico sono molteplici: «Spesso l’espressione di malessere psico-emotivo si rivela con manifestazioni somatiche, come nei bambini – sottolinea la neuropsichiatra Gatta – Negli adolescenti si assiste a cambiamenti del tono dell’umore, irritabilità, chiusura relazionale e minori energie spese nell’interazione e nelle attività di gruppo, disinvestimento scolastico, pensieri e verbalizzazioni negativi, autosvalutazione, disistima. Si possono associare un’alterazione del ritmo sonno-veglia e delle abitudini alimentari».

«Viviamo un periodo di grandi squilibri, dopo la pandemia, la guerra e le incertezze dovute ai cambiamenti socioculturali – conferma il professor Pompili – I giovani e le ragazze in particolare sembrano pagare un prezzo maggiore, adottando comportamenti ad alto rischio. In questo periodo l’autolesionismo sta dilagando: non equivale al rischio di suicidio, non c’è volontà di morire, ma può sfociare in situazioni più gravi, mettendo a repentaglio la vita dell’individuo. Così anche per l’abuso di alcol. Bisogna infondere molta speranza e sostegno ad una popolazione giovane che diverrà il mondo adulto di domani».

LE VIE DI USCITA E IL NODO DELL’ACCESSIBILITA’ DELLE CURE. La Giornata mondiale della Salute quest’anno è dedicata al tema caldo dell’accessibilità delle cure e Telefono Amico Italia è un presidio aperto a tutti coloro che ne hanno bisogno. «Lo potremmo definire una sorta di ‘pronto soccorso della salute mentale’; un primo passo per prendersi cura del proprio benessere psicologico, sin dalle prime spie di malessere come il senso di solitudine, o loneliness, ovvero l’incapacità di connettersi al mondo esterno, l’incomunicabilità», spiega Monica Petra, sottolineando come il semplice ascolto possa aiutare a prevenire lo sviluppo di disagi più importanti che necessitano un intervento di tipo medico.

«I servizi pubblici per la salute mentale ci sono e costituiscono un approdo per le persone in crisi. Tuttavia, alla luce delle crescenti richieste dovrebbero essere implementati e accessibili ad un’utenza spesso rappresentata dalla popolazione giovanile – spiega lo psichiatra Pompili – Negli Usa si registra un aumento tra i giovani della richiesta di pronto soccorso e dei presidi di salute mentale».

«Per i ragazzi – aggiunge la professoressa Gatta – esistono i servizi che si occupano di salute mentale in età evolutiva e che fanno parte della rete del sistema sanitario nazionale, del privato accreditato o del privato: si tratta di servizi ambulatoriali, semiresidenziali o residenziali come ad esempio ospedali, case di cura o comunità per minori. Nella maggior parte dei casi i minorenni vi accedono con il consenso genitoriale e sotto la responsabilità dell’adulto di riferimento. Accanto ai servizi, non dimentichiamo tuttavia che spazi di aggregazione, socializzazione, ma anche attività espressive ed interattive, non sanitarie o specialistiche, sono molto importanti per favorire e sostenere il benessere e lo sviluppo emotivo e sociale dei giovani».

Per stare accanto ai ragazzi, Telefono Amico Italia ha aperto sul proprio sito una sezione dedicata a loro “Sos giovani”, con focus su bullismo e cyberbullismo e altre criticità legate ai più giovani, come ad esempio i disturbi alimentari e l’autolesionismo. Una sorta di vademecum per identificare il proprio disturbo facilmente, capire come ci si sente, a chi rivolgersi, leggere alcuni suggerimenti e qualche spunto (https://www.telefonoamico.it/sos-giovani/).

I VOLONTARI. Telefono Amico Italia è sempre alla ricerca di volontari che rispondano alle numerose richieste d’aiuto: chi volesse avere più informazioni o intraprendere il percorso per diventare volontario può collegarsi a https://www.telefonoamico.it/diventa-un-volontario/inviaci-la-tua-richiesta/ oppure inviare un’email a volontari@telefonoamico.it.

NON-STOP DI PASQUA. I volontari di Telefono Amico Italia anche quest’anno, continuano la tradizionale Non stop pasquale, inaugurata nel primo anno Covid: nel week end di Pasqua saranno attivi h24 per stare accanto a chi vive un momento di fragilità anche in questi giorni così delicati. I periodi più critici per la salute mentale coincidono, infatti, spesso, con quelli delle feste. La linea telefonica di Telefono Amico Italia sarà attiva dalle 10 del mattino di sabato 8 aprile fino alle 24 del lunedì di Pasquetta: una vera e propria maratona di ascolto che garantirà il giusto sostegno, in un periodo difficile, per le persone in difficoltà.

Napoli: Vittima di atti persecutori con il mobile angel. Carabinieri arrestano l’ex compagno

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I carabinieri della stazione di Capodimonte hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della procura partenopea nei confronti di un 44enne di Secondigliano, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è ritenuto gravemente indiziato di atti persecutori commessi ai danni della ex compagna, in stato di gravidanza. Alla donna, dopo l’ultima denuncia, lo scorso 22 marzo era stato consegnato il mobile angel, lo smartwatch antiviolenza. Una protezione in più per la donna. Il 44enne è ora ristretto ai domiciliari.

La solidarietà non si ferma I regali di Pasqua ANT sostengono l’assistenza domiciliare gratuita ai malati di tumore Anche quest’anno la solidarietà si moltiplica con l’Uovo Sospeso

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Per il 45esimo anno consecutivo Fondazione ANT si prepara a celebrare le festività pasquali nel segno del bene comune, della condivisione e della solidarietà vera per chi soffre. E con immutato amore per il prossimo.

Fino a sabato 8 aprile, i volontari ANT torneranno una volta di più nelle piazze d’Italia con golose uova di cioccolato al latte o fondenti, tradizionali colombe e tante altre dolcezze. Per sostenere il lavoro delle tante équipe di medici, infermieri e psicologi che ogni giorno portano assistenza, cure e supporto a 3.000 persone malate di tumore in 11 regioni dello Stivale.

I Regali di Pasqua ANT saranno disponibili nelle postazioni di piazza e nel Charity Point di Caserta, ma potranno essere ordinate anche online sul nuovo sito https://regalisolidali.ant.it/ (con consegna a domicilio compresa) e sulle nostre pagine dello shop di Amazon. Sarà possibile, così, ordinare i doni solidali e farli recapitare ai propri cari che vivono in altre zone ove ANT è presente: per darti un’occasione per stare insieme, anche se lontani, e celebrare le Feste nel segno della solidarietà.

Infine, come già nei due anni passati, torna anche l’iniziativa dell’Uovo Sospeso, mutuata appunto dalla tradizione partenopea del caffè sospeso: approfittando delle festività Pasquali, Fondazione ANT offre l’opportunità di moltiplicare la solidarietà con un unico gesto, buono sotto molti punti di vista. Specialmente in tempi critici come questi, la gioia più grande viene ancora dalla condivisione di piccoli ma significativi momenti di vicinanza.

Con un’offerta minima di 15 euro sarà infatti possibile donare un uovo di cioccolato da 500 gr. al latte o fondente a realtà solidali del territorio a scelta del donatore o suggerite dalla Fondazione e contemporaneamente contribuire a sostenere l’assistenza medico-specialistica ANT ai malati di tumore. Sul nostro sito, alla pagina https://ant.it/sostenitori-ant/uovo-sospeso/, è possibile trovare l’elenco dei beneficiari per ogni zona e le modalità per donare. Quest’anno la delegazione ANT Campania ha scelto di fare rete a con l’Associazione L’altra Napoli Onlus, impegnata dal 2005 in progetti di riqualificazione urbana, artistica e sociale del Rione Sanità e Forcella a Napoli, con il coinvolgimento di centinaia di bambine e bambini. E a Santa Maria Capua Vetere con la cooperativa EVA, impegnata in progetti e servizi di prevenzione e contrasto della violenza maschile contro le donne e i minori e servizi volti alla promozione della qualità della vita dell’infanzia e dell’adolescenza.

“Nell’anno in cui celebra il 45esimo anniversario della sua fondazione, ANT vede ancora e sempre ben chiare le stesse priorità che hanno sempre animato il suo lavoro – racconta Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione ANT – Innanzitutto la rinnovata garanzia di un’assistenza capillare a migliaia di cittadini che soffrono e di uno strutturato programma di attività di sensibilizzazione e prevenzione. Ma anche, ora più che mai, la volontà di essere vicini ai tutte le categorie più fragili della nostra società, dai profughi in fuga dai recenti conflitti ai giovani in cerca di una strada attraverso il servizio civile, passando per una terza età sempre più al centro delle politiche sanitarie e assistenziali. Perché la solidarietà non è davvero tale se non è per tutti”.

È possibile ordinare le uova solidali oppure donare le uova sospese anche contattando direttamente la delegazione campana allo 081 6338318 delegazione.napoli@ant.it.

Una ricetta per salvare il mare dall’Istituto Elena di Savoia di Napoli

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Il team di Oceanus ha incontrato gli studenti dell’ISIS Elena di Savoia di Napoli. La biologa Tiziana Ventimiglia, coadiuvata dai docenti Carlo Riccio, Giovanni Franzese e Saviano Michele ha tenuto una lezione sulla biologia e i cicli di vita e riproduzione del pesce fornendo nuovi strumenti a futuri chef e ristoratori per una scelta consapevole riguardo l’acquisto e proposta del pesce da servire a tavola rispettando stagionalità e territorio. In collegamento da remoto sono intervenuti lo scrittore e naturalista Gabriele Bertacchini, autore del libro “Il pesce è finito” patrocinato da Oceanus e lo Chef Stefano Barbato tra i primi a sostenere, attraverso il suo canale YouTube, con più di 800mila iscritti, la campagna di Oceanus dedicando nuove e vecchie ricette a base di pesce locale e di stagione.

 Un secondo incontro ha visto gli studenti impegnati in cucina nella realizzazione di ricette a base di pesce azzurro dall’alto contenuto di acidi grassi polinsaturi omega 3 e con uno straordinario rapporto qualità prezzo.

Gli studenti sono stati guidati dai docenti Carlo Riccio, affermato chef partenopeo, Giovanni Franzese e Michele Saviano, coadiuvati dallo staff tecnico dell’Istituto con Roberto Esposito, Salvatore Orefice ed Antonio Pollio.

Le materie prime utilizzate sono state: alici, palamita, sgombro, seppie e calamari, pesce bandiera: un pescato rigorosamente locale e di stagione; così come suggerisce la campagna “Una ricetta per salvare il Mare” che da oltre un decennio mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità urgente di cambiare abitudini alimentari e tecniche di pesca in un mercato miope che condanna o esalta determinate specie tanto da considerare circa il 40% di tutte le catture, seppur commestibili, inutili e infruttuose per le nostre tavole. Per alcuni “prodotti”, le catture accessorie possono essere anche più del doppio rispetto alla specie per la quale si è usciti in mare. Dunque, peschiamo troppo e lo stiamo facendo male.
Ed eccolo “Il Gran Menu per salvare il mare” dell’istituto Elena di Savoia di Napoli con cui si è concluso l’incontro, svoltosi alla presenza della Dirigente Scolastica prof.ssa Daniela Oliviero:

Alici Marinate
Tortino di alici con provola

Concassè di pomodoro in salsa al basilico

Badonet di alici in pane panko

Parmigiana di pesce bandiera

Girellina di spatola scottata in spuma di agrumi

 Straccetti di spatola paprika e curry

Raviolo al nero di seppia con cefalo di altura in guazzetto di frutti di mare

Palamita marinato con salsa al ravanello

Seppie scottate con finocchi

Calamari farciti di verdure

Insalatina di seppia in spuma di limone

 Seppie con carciofi

 Bresaola di palamita

Tanta la cura e l’attenzione dedicata alla presentazione e all’impiattamento, poiché l’assaggio di un buon piatto inizia dalla vista, continua con l’olfatto e si conclude con il gusto.

Una Ricetta per salvare il Mare – La Campagana di Oceanus onlus 

La biodiversità del Mar Mediterraneo è in pericolo, minacciata non soltanto dall’inquinamento, ma anche dalla pesca eccessiva. C’era una volta, in Europa, un mare ricco di pesce. C’erano più barche, più pescatori, gli stock ittici erano più sani e le comunità che fondavano la loro economia sulla pesca più fiorenti.

Oggi invece oltre il 70% degli stock ittici europei risulta impoverito dall’uso eccessivo di reti e la pesca artigianale è in ginocchio. Soprattutto nei mari dell’Europa del nord spesso la metà di tutto il pescato si rivela inutile e infruttuoso per il mercato, tanto da essere rigettato, morto, di nuovo in mare. Di circa 700 specie commestibili finiscono sulle nostre tavole solo una decina.

Tutto questo inaccettabile spreco è la conseguenza di più fattori, come i sistemi di pesca non selettiva, le quote che i pescatori sono tenuti a rispettare, e soprattutto un mercato miope che condanna o esalta determinate specie. Il nostro Mare sembra essere condannato ad un inesorabile impoverimento degli stock ittici e, quel che è più grave, con la compromissione dell’intero ecosistema marino. Per questo è un obbligo tutelare la pesca tradizionale e con essa il turismo sostenibile, in tutti i mari del pianeta.

Il Mar Mediterraneo risulta quello più sfruttato al mondo. Pensate che solo 5 specie di pesci coprono il 50% della richiesta di mercato: tonno, merluzzo nordico, salmone, pollack d’Alaska e gamberi.

Queste 5 specie rappresentano il 50% della richiesta totale di consumo.

La pesca e l’emigrazione sono legati da un filo sottile che li unisce; è un rapporto di causa-effetto che innesca flussi di migranti ad utilizzare quelle stesse barche da pesca, inutili per lavorare, come un mezzo di trasporto per fuggire dalla miseria.

Cosa puoi fare tu?

1. Consuma meno pesce, quando decidi di acquistarlo scegli solo pescato locale e di stagione, proprio come altri alimenti anche il pesce ha la sua stagionalità.
Scopri il calendario della stagionalità del pescato su: https://www.oceanus.it/una-ricetta-per-salvare-il-mare/ Acquistare pesce pescato lontano dalla sua fase riproduttiva protegge la proliferazione della specie.

2. Diventa protagonista della Campagna aiuta Oceanus onlus a riscoprire e a riproporre vecchie ricette poco note o dimenticate, a base di Pesce Azzurro o altre specie meno “popolari” ma comuni nei nostri mari, protagoniste della tradizione della Cucina Mediterranea.

3. Realizza un video o scatta una foto, scrivi la tua Ricetta per salvare il Mare!

e-mail: info@oceanus.it

SCIENZABILMENTE, a Città della Scienza la premiazione del contest su inclusione e disabilità

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Sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza del linguaggio narrativo, scrittura e tecnologia legati ai temi dell’inclusione e la disabilità: è questo l’obiettivo della II^ Edizione del Concorso “Scienzabilmente”, organizzato da RDR Rainbow – Diversamente Radio in collaborazione con la Fondazione Città della Scienza , il prossimo 31 marzo attraverso un concorso di idee rivolto alle Scuole di Istruzione secondaria di secondo grado della Campania, e che vedrà la premiazione dei sei migliori elaborati delle scuole partecipanti.

In tale occasione, in collaborazione con la Fondazione Città della Scienza, si terrà una Tavola Rotonda con accademici, esperti, rappresentanti delle istituzioni, scrittori e giornalisti, esperti del terzo settore, moderata da Natascia Festa del Corriere del Mezzogiorno.

La divulgazione scientifica, l’inclusione, la solidarietà e la condivisione, sono tra i messaggi più importanti che trasferiamo quotidianamente alle nuove generazioni in visita al nostro Science Centre” afferma il Presidente Riccardo Villari” che aggiunge “Intendiamo così costruire ponti per educare alle relazioni, basilari per un sano sviluppo sociale”.

Nel corso dell’evento saranno presentati gli elaborati e consegnati i riconoscimenti alle scuole finaliste, proclamando i 3 elaborati vincitori, alla presenza dell’attrice Titti Nuzzolese e con un intervento del Vice Questore della Squadra Mobile Questura di Napoli Angela Castaldo a premiare l’impegno dei giovani sui temi della prevenzione e legalità.

Ad aprire i lavori i saluti del Presidente di Città della Scienza e dell’Assessora all’istruzione del Comune di Napoli Maura Striano ed a seguire interventi di Luciana de Laurentis Head of Corporate Culture & Inclusion Fastweb, Gino Giaculli Giornalista e scrittore, Antonella Liccardo Delegata al bilancio di genere Università di Napoli Federico II, Lello Marangio Autore – Scrittore, Antonia Tulino coordinatrice “5G Academy” della Federico II, Giangi Milesi Presidente Confederazione Parkinson Italia, Alessandra Romano scrittrice, Bruno Siciliano Coordinatore PRISMA Lab Università di Napoli Federico II ed un contributo dell’autore-regista Raffaele Bortone autore del cartoon in LIS “Lampadino e Caramella”.

E’ importante riconoscere le abilità’ di ciascuno senza limiti o barriere» spiega Amelia Focaccio, Program Manager di Rainbow Diversamente Radio ed ideatrice del concorso “ed i giovani sanno essere protagonisti di messaggi positivi per una società inclusiva”. Nata più di 15 anni fa come progetto dell’Associazione no profit “I ragazzi della barca di carta” da un ‘idea del Presidente Francesco Baldi, la webradio RDR ha sempre dato risalto alle problematiche relative all’inclusione, diversity ed abilità delle persone.

Uno spazio particolare sarà dedicato ai rappresentanti delle Associazioni “31SALVATUTTI” Federica Mariottino, “Disabilmente Mamme” Antonella Nocerino, “Mille voci news” Mariarosaria Ricci. L’iniziativa è sostenuta da Fastweb. Hanno concesso il patrocinio il Consiglio Regionale della Campania, DIETI, CeSMA e 5G Academy dell’Università di Napoli Federico II, CSV Napoli.

Scarica la locandina

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