Ha compiuto da poco un anno, Serum Lab, la prima StartUp emiliana, di origine campana, fondata dal Dario Biglietto, da Diego Pollio e da Gugliemo Bottone, che con la sua innovazione in ambito cosmetico, utilizza nella linea il siero di latte 100 % made in Italy proveniente dalla filiera del Parmigiano Reggiano.

«Il siero di latte è un elemento dalle grandissime proprietà e ad effetto immediato – spiega il Dario Biglietto, CEO di Serum Lab – Molte industrie farmaceutiche e cosmetiche utilizzano il siero di latte proprio per queste sue proprietà, ma in forma liofilizzata, quindi con aumento dei costi, dell’ inquinamento e con una consequenziale perdita delle innumerevoli proprietà. Noi invece, abbiamo studiato una formula ed un metodo unici per rendere disponibile il siero di latte in forma liquida all’interno dei nostri prodotti, unendolo con le moderne tecnologie di cosmetica naturale. Dalla nostra produzione, è stata interamente eliminata l’acqua di produzione ed è stata sostituita con il siero di latte, garantendo dunque un’altissima concentrazione di siero oltre ad un impatto ambientale minimo».

La Serum Lab, opera in un’ottica di totale innovazione non solo relativamente al mondo della cosmesi, ma nell’idea stessa di fare azienda ed economia. La start up, infatti, punta ad un’economia circolare ed ecosostenibile, che investe sull’innovazione rispettando l’ambiente e compiendo scelte ben precise.

«Utilizziamo circa il 98% di materie prime di origine naturale” sostiene ancora il CEO dell’azienda – utilizziamo la quasi totalità di ingredienti organici come l’acido ialuronico, oli ed estratti vegetali. Niente Alcool, parabeni, olio di palma, prodotti OGM, derivati del petrolio, siliconi, coloranti. Gluten free, niente allergeni. L’efficacia di tutti i prodotti è testata in laboratori specializzati, tra cui il centro di cosmetologia dell’università di Ferrara. Inoltre, Selezioniamo i fornitori in base ad un’etica condivisa. I nostri prodotti non sono testati sugli animali. Puntiamo ad un packaging ecosostenibile, che contenga solo il minimo possibile di plastica, con l’obiettivo di eliminarla del tutto, nel tempo. Recuperiamo la materia prima e siamo per l’economia circolare e l’ecosostenibilità»

di Annatina Franzese