Uno chef stella Michelin che mette a disposizione la propria arte e il proprio talento cucinando per i meno fortunati, riaffermando il concetto di solidarietà nonostante il periodo difficile vissuto anche dal settore della ristorazione a causa delle restrizioni anti contagio da Covid. Il bel gesto ha per protagonista Giuseppe Aversa, titolare de Il Buco a Sorrento il quale ha preparato pasta e ceci e calamari con lenticchie (con il dolce invece offerto da Vincenzo Mennella) per 50 persone ospiti del Binario della Solidarietà di via Taddeo di Sessa a Napoli. Di questi 40 sono stanziali, altri 15 saltuari. L’evento, tenutosi stamattina, è stato organizzato dall’associazione tra Cielo e Mare in collaborazione con l’associazione Camminare Insieme e de l’Accoglienza Vincenziana che con la Caritas di cui il Binario della Solidarietà è un’opera segno nell’ambito dei vari progetti in favore dei senza fissa dimora che hanno goduto del pranzo preparato da Giuseppe Aversa.

UMANITA’ – «Abbiamo concepito il menù evocando il territorio – ha spiegato lo chef stellato – L’umanità resta il nostro caposaldo anche e soprattutto in questo periodo così complicato. La cucina è un atto d’amore». Alfonsina Longobardi, presidente Tra Cielo e Mare ha ricordato: «Le istituzioni dovrebbero fare di più per garantire sostegni dei meno fortunati. La rete solidale funziona, ma chi ricopre ruoli pubblici deve impegnarsi ulteriormente. Un anno fa di questi tempi credevamo di essere avviati fuori dal tunnel della crisi pandemica, invece si ha la sensazione di essere di nuovo al punto di partenza con un disagio diffuso tra le famiglie e i senza fissa dimora. La gente sta peggio di prima. Un ringraziamento – l’aggiunta di Longobardi – che sono sempre a disposizione come successo già negli anni passati e nelle scorse settimane a Ercolano e Torre del Greco». L’impegno dei volontari de Il Binario della Solidarietà è costante, nonostante le difficoltà. «Noi qui crediamo nelle risorse e nelle qualità delle persone che seguiamo; questo non è un luogo di mero assistenzialismo quanto piuttosto di promozione dove si tengono colloqui motivazionali, progetti che possano creare un futuro lavorativo degli ospiti credendo in loro stessi» ha affermato Rosario Di Lorenzo del Binario della Solidarietà aggiungendo: «Le restrizioni dovute alla pandemia ha accresciuto l’assenza di relazione umana, il distacco fisico. Il pranzo preparato dallo chef Giuseppe Aversa va proprio nella direzione della condivisione in un momento di festa».

di Antonio Sabbatino