Lavoro e integrazione. Con questi presupposti è stato presentato ufficialmente il progetto «L’abitare e il Lavoro: Strumenti di inclusione», iniziativa che coinvolge persone con disabilità psichiatrica finanziato dalla Regione Campania e messo in campo dalla Cooperativa Sociale ‘Litografi vesuviani” (che ha sede a San Giorgio a Cremano) insieme ai partner Comune di Marano e Istituto delle Scienze sociali ‘Carlo Levi’ di Marano. Il progetto, aggiudicato nel 2019 attraverso il bando di sostegno ai beni confiscati Por Campania Fse 2014-2020 Asse II, Obiettivo specifico 11, Azione 9.6.4., si rivolge a 8 pazienti psichiatrici seguiti dalla Asl Napoli 2 Nord. L’obiettivo è far acquisire ai destinatari della progettualità competenze lavorative, in particolare artigianali, attraverso la creazione di un laboratorio per la realizzazione di saponi e candele ecologiche e di un laboratorio sartoriale che realizzerà il packaging dei prodotti artigianali. Altre 3 persone saranno invece inserite in percorsi di ‘housing sociale’, residenze protette destinate a persone che, con un valido e costante supporto di figure assistenziali, possono vivere in semi autonomia.

Duplice la valenza del progetto della Cooperativa ‘Litografi Vesuviani’, perché oltre a rivolgersi a pazienti con una vita al momento difficile, con poche risorse e scarsa autonomia ma che hanno grandi potenzialità lavorative,  punta alla valorizzazione del bene confiscato assegnato alla Cooperativa nel 2017 e che si trova a Marano. Nello spazio che un tempo ‘apparteneva’ alla camorra, oggi diventato un patrimonio della collettività, si dà il la per la nascita di nuove attività di economia sociale. Così il bene sottratto alla mafia diventa una occasione per aiutare, fare economia, favorire lo sviluppo e ‘presentarlo’ dinanzi alle comunità locali in una forma diversa.

«La nostra Cooperativa – spiega la presidente Ornella Scognamiglio – da venti anni è impegnata in questa missione: la formazione e l’inserimento di pazienti in percorsi di inclusione attraverso il lavoro che è l’unica vera arma per combattere l’esclusione sociale. Questo ultimo progetto ha un valore se possibile doppio perché collega la formazione attraverso i laboratori alla possibilità di abitare una casa propria, così da realizzare il sogno di autonomia dei cittadini coinvolti».

Ad oggi coi ‘Litografi Vesuviani’ lavorano quindici giovani, soci della Cooperativa, ma tanti altri nel corso degli anni hanno seguito la loro strada arrivando anche al pensionamento. Una strada complicata, irta di ostacoli sociali frapposti non solo dalla malattia ma anche dal pregiudizio, ma che può aprirsi a un mondo di serenità e inserimento pieno nella società grazie a progetti come questi.

di Bianca Bianco