L’Organismo nazionale di controllo ha concluso la fase preliminare dell’accreditamento dei Centri di servizio di volontariato, che nel 2021 diventeranno 49. L’Onc doveva esaminare le “manifestazioni di interesse” presentate dai 48 Csv che intendevano avvalersi della procedura agevolata prevista dal Codice del terzo settore (art. 101, c. 6), la quale permette agli “enti già istituiti come Csv” di evitare un nuovo bando per la gestione. L’unica eccezione – come spiega CSVnet- riguardava la provincia di Bolzano, nella quale nessun Csv era attivo prima della riforma (ad aprile è stato accreditato il Csv Alto Adige). Delle 48 istanze, solo due non sono state accolte: quella del Csv Sardegna Solidale e quella del futuro Csv della Romagna. La prima è stata dichiarata inammissibile “per assenza dei requisiti di legge”; la seconda per carenza di documentazione non essendosi realizzata la prevista unificazione dei Csv di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. In entrambi i casi l’accreditamento avverrà entro il 2021 attraverso un bando pubblico. Nel frattempo sia il Csv sardo che i tre Csv romagnoli continueranno ad operare regolarmente utilizzando le risorse economiche già stanziate dall’Onc.
Le procedure per giungere all’accreditamento definitivo degli altri 46 Csv si concluderanno entro alcune settimane.