Carenza di organico negli ospedali. Mancato rafforzamento della medicina territoriale, con alcune aree della regione in forte sofferenza, e un difficile approccio con la giunta regionale in questo periodo di emergenza causata dal Coronavirus. Anaao Assomed, l’associazione medici dirigenti e la Cimo, il sindacato dei medici, sottolineano le criticità che a proprio dire stanno caratterizzando questo periodo la seconda ondata di Covid in Campania.

Momento per discuterne, la conferenza stampa di questa mattina nella sede Anaoo di via Sant’Aspreno. Il dato di partenza è quello dell’allestimento all’ospedale Monaldi di 24 posti letto, di cui 12 di terapia intensiva e 12 in sub intensiva, dedicati alla cura dei malati Covid inserita in un’ampia rimodulazione che coinvolge anche il Cto dove oramai i ricoveri ordinari sono di fatto bloccati. A prevederlo, una disposizione del 19 ottobre scorso della Direzione generale dell’Azienda dei Colli di cui fa parte anche il Cotugno, l’ospedale di malattie infettive in forte sofferenza per il continuo afflusso di persone positive o sospette positive al Coronavirus.

Nel concreto, ed è questo l’inizio di un ragionamento più complessivo, i nuovi 24 posti Covid al Monaldi vogliono dire 24 posti in meno per le altre patologie la cui cura è sempre più complicata in molti nosocomi regionali: dalla pneumologia alla chirurgia generale e vascolare solo per fare degli esempi che viene definito perciò dagli organizzatori del colloquio con i giornalisti un “blocco sconsiderato”. «In questo modo c’è il serio rischio di sottrarre le persone alle varie cure, i pazienti non sanno a chi rivolgersi. Dopo una prima fase di encomi su come è stata gestita l’emergenza dovevano seguire azioni volte all’assunzione di personale medico. C’è una carenza territoriale atavica mai colmata» denuncia Luigi Bencinvenga, segretario aziendale dell’Azienda ospedaliera dei Colli Anaao-Assomed. Quanto sta accadendo in questi mesi negli ospedali è cosa nota, con gli infermieri e i dottori non più in grado di far fronte a tutto il carico di lavoro.

Vincenzo Bencivenga, segretario regionale Anaao Assomed dice: «Se il pronto soccorso è bloccato, allora vanno rafforzate le Unità di continuità assistenziali che agiscono a domicilio. Quante sono e come funzionano? Non si sa. Tra la prima e la seconda ondata è stato fatto poco o niente ed ora le paghiamo le conseguenze. Ci sono autisti ed ambulanze ma manca personale specializzato del 118, i medici, gli infermieri e la medicina territoriale non è stata rafforzata. Mancano anche i controlli, non è stato fatto nulla». Il segretario campano di Aanaao fa poi riferimento «al mancato coinvolgimento dei rappresentanti di categoria nelle scelte.

Inoltre, sarebbe stato e sarebbe opportuno nominare un assessore regionale come ha fatto la Puglia affidando l’incarico al virologo Lopalco». Una critica non troppo velata al governatore Vincenzo De Luca, che detiene la delega alla sanità. Secondo Ermanno Scognamiglio, vicesegretario campano del sindacato Cimo, «una soluzione potrebbe essere quella di coinvolgere gli universitari specializzandi, dato che alcuni bandi sono andati deserti, Inoltre, vanno implementate le strutture stile covid resort dell’Ospedale del Mare, al momento una goccia nel mare». 

di Antonio Sabbatino