Un osso collegato a un’applicazione per la segnalazione di  eventuali patologie del cane. Si chiama SmartOsso la soluzione IoT (Internet of Things) della startup calabrese Kaliot, in grado di determinare le condizioni di salute dell’animale attraverso il morso a un osso su cui sono applicati dei sensori, collegati a un’App, da scaricare su smartphone. Dalle condizioni dell’igiene orale alla temperatura corporea, alla frequenza cardiaca fino alla saturazione, ma anche il PH, la spia di eventuali malattie. Ed è allo studio anche la valutazione dei livelli di cortisolo: l’osso (dotato di una spugnetta che raccoglie la saliva) finito tra i denti del cane viene depositato dal proprietario su una base, la doggy station, con i sensori che traducono alcuni segni clinici in dati utili, raccolti dal dispositivo, che li analizza e poi li invia in tempo reale sullo smartphone. Con dati memorizzati, salvati e anche inviati al veterinario per monitorare lo stato di salute dell’animale. Insomma, uno strumento valido anche per gli studi medici, da far conoscere in Italia e all’estero per una realtà partita da Reggio Calabria, con percorso che si è alimentato anche grazie ai premi conquistati a Start Cup Calabria, poi a una competizione di Confindustria e alla Camera di Commercio del capoluogo calabrese. E dopo l’interesse riscosso al CES di Las Vegas, SmartOsso (che conta su cinque soci under 40, tutti calabresi) mira a un ulteriore step di crescita, con sbocco sul mercato, anche grazie a una campagna di finanziamento da almeno 200 mila euro per il perfezionamento. Il decollo in commercio, prezzo tra 99 e 129 euro, resta previsto entro la fine dell’anno.

“Si tratta di un’idea che non intende assolutamente sostituire la figura del veterinario, anzi il nostro obiettivo è costruire una rete con i veterinari – spiega Domenico Rositano, direttore finanziario di SmartOsso, che lavora all’Università Mediterranea di Reggio Calabria -, il progetto è nato per caso, il cane di uno dei fondatori soffriva per il mal di denti, una situazione che spesso può essere sottovalutata e così abbiamo deciso, da amanti degli animali, di trovare una soluzione che mettesse in evidenza potenziali problemi”. E quindi ecco SmartOsso, che è stata presente anche al CES (Consumer Electronic Show) di Las Vegas dello scorso gennaio, la mostra mondiale della tecnologia, selezionata per rappresentare Italian Trade Agency, il sistema nazionale dell’innovazione. 

“Ora vogliamo confrontarci con il mercato europeo, SmartOsso non ha concorrenti in questo settore – aggiunge il direttore finanziario della startup di Reggio Calabria -, in commercio ci sono i collari che rilevano il battito cardiaco, nessuno strumento per la carie o che sostituisca il termometro rettale per la temperatura, o addirittura per la misurazione del PH”.

di Nicola Sellitti