Lo scorso 27 luglio il Consiglio Regionale della Campania ha approvato all’unanimità, su proposta della V Commissione, la legge che istituisce lo psicologo di base, un professionista destinato a lavorare in sinergia con i medici e i pediatri di base, primi baluardi della salute dei cittadini. Il testo normativo prevede la formazione di un elenco provinciale di psicologi con cui stipulare convenzioni, la nascita di un Osservatorio e una copertura di 600mila euro per gli esercizi finanziari 2020 e 2021. Abbiamo approfondito l’argomento con il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Campania, dottor Armando Cozzuto.

Finalmente una legge che istituisce la figura dello psicologo di base. Ci illustra brevemente i punti salienti del testo normativo?

«Intanto vorrei dire che la Regione Campania, insieme alla Puglia, è l’unica ad aver approvato una legge sullo psicologo di base, peraltro, particolare non trascurabile, non su proposta dell’ ordine professionale ma della commissione “Sanità”. La ratio alla base di questa legge è che, grazie alla figura dello psicologo, si possono ridurre sensibilmente le prescrizioni di farmaci e i ricoveri cosiddetti impropri per tutti quei disagi relazionali/esistenziali a cui viene data una risposta esclusivamente medica. Lo psicologo va ad integrare il lavoro del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta e si connette ai servizi specialistici delle Asl».

Ci può spiegare meglio come una persona potrà entrare in contatto con lo psicologo di base?

«Stiamo lavorando per supportare la Giunta Regionale nel definire, nei prossimi sei mesi, le modalità operative per la fruizione di questa importante figura che, al pari del medico, rappresenta il primo livello di servizio psicologico territoriale, preposto ad accogliere e analizzare il bisogno, e solo successivamente, se la persona lo necessita, provvedere ad un invio presso un servizio specialistico della Asl. Devo ammettere che oggi anche i medici comprendono l’importanza di questa figura professionale».

Lo psicologo, appunto, è una professionalità sempre più importante e anche il covid-19 lo ha dimostrato. Tuttavia persiste la convinzione che andare dallo psicologo significa essere pazzi.

«È un problema culturale, storico e sociale. Oggi la società impone un modello secondo il quale bisogna essere perfetti, e l’idea di dover chiedere aiuto a qualcuno mette in crisi questo modello di perfezione».

Quali sono i malesseri del tempo moderno che gli specialisti della mente si trovano maggiormente a fronteggiare?

«Sono aumentati i disturbi d’ansia, quelli depressivi, le dipendenze e i disturbi narcisistici».

Sul lungo periodo quali giovamenti potrà portare questa legge?

«Sicuramente uno spazio di contenimento, oggi mancante, che aiuta soprattutto le fasce deboli della popolazione, come ad esempio gli adolescenti o gli anziani, e contribuisce a fare prevenzione quindi ad evitare che delle difficoltà si cristallizzino e si trasformino in vere e proprie patologie. Di conseguenza ci aspettiamo una diminuzione della prescrizione di farmaci come gli ansiolitici, così come una riduzione dei ricoveri impropri nonché un calo dei costi dovuti all’assenza sul posto di lavoro».

di Ornella Esposito